“Sfòrzati di presentarti davanti a Dio come un uomo degno di approvazione, un lavoratore che non ha di che vergognarsi, uno scrupoloso dispensatore della parola della verità.” (2 Timoteo 2, 15)
Piace a tutti noi mostrare al mondo la nostra squisita gentilezza. Piace essere notati e apprezzati per le buone maniere, la generosità, il sorriso e la pacatezza. A volte queste caratteristiche possono essere davvero nostre, ma comunque dobbiamo ammettere nel cuore quanto ciò che mostriamo sia ipocrita. Amiamo farci vedere e bramiamo non solo essere accettati, ma anche ben voluti, stimati. Adoperiamo tutte le nostre energie per far colpo sull’uomo, mai su Dio. A Dio, dura verità, tutto ciò non interessa per nulla. Non ama l’apparenza, ma guarda soltanto al nostro cuore. E cosa si scorge? Spesso solo orgoglio, vanagloria, inoperosità. Più noi ci gonfiamo dei nostri meriti e successi, più Dio sarà lontano. Perché non c’è mai il medesimo zelo per conquistare l’impressione di Dio e non del mondo? Forse perché bisogna impegnarsi nel fare l’esatto opposto: demolire il nostro io. Abbattere le nostre fortezze, la nostra superbia, per ammettere che non valiamo poi granché. Il nostro io è il più grande ostacolo, perché ci allontana dalla vera umiltà che solo Dio vede, non gli uomini.