“Aumenta la nostra fede!”. Il Signore rispose: “Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.” (Luca 17, 6)
Quanto tempo a soppesare ogni nostra prova. La guardiamo, la commentiamo, la gustiamo. La prova è il nostro gigante e noi ne siamo schiavi. La odiamo, vorremmo che fosse lontana, eppure le dedichiamo ogni tempo ed energia. Non ci dà soddisfazione, eppure ci toglie ogni pensiero. Quanto tempo a non far crescere alcun germoglio in noi: solo dolore, solo devastazione. Solo noi con il nostro macigno al collo. Come implorare l’aiuto di Dio in queste condizioni? Cosa gli doneremo in cambio? Noi cerchiamo Dio solo perché ci tolga un problema che non ci piace. Ma Lui non lo farà. Non può farlo perché non è nostro servo. Non lo farà perché non è nel Suo volere soddisfare i bambini capricciosi. Solo noi possiamo uscire dal nostro pantano. Un briciolo di fede. Una parola che cambia il mondo. Un sì alla vita e alla felicità. Un “lo voglio” per cambiare testa, pensieri, stati d’animo. Una fede che smuove i monti. Perché non parla di noi e non è nostra. È un dono. L’unico che può tutto.