“La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono.” (Ebrei 11, 1)
Credere, credere. Oltre il visibile e lo sperabile. Scorgere, in ogni istante, il Suo amore e la Sua mano di misericordia. Gioire di quello che nessuno vede, ma che al tempo stesso esiste. Convivere con quanto si sa e si percepisce, anche se il mondo lo ignora e non vede. La fede sposta i monti non perché ha bisogno di fare gesti eclatanti per esser creduta, ma perché il vero gesto eclatante è l’invisibile. Credo perché posso gettarmi nel vuoto. Non cadrò. La mia montagna di umanità, materialità, insensibilità, pregiudizio si è disintegrata. La valle oscura dell’incredulità non esiste più. C’è solo la fede. Tutto brilla, perché lei c’è. Le manifestazioni del mondo non si vedono più. Ecco avvenuto un bel miracolo. L’invisibile è visto, il visibile non c’è più. Certezza e fede sono sorelle, e il mondo non ha più nessuna importanza.