Pensiero della settimana – IL VERO SACRIFICIO

“E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò.” (Giovanni 19, 30)

Molte volte, quando il nostro io si piega di fronte alle vicende della vita, diciamo di essere sacrificati e di sentirci morire dentro. Vediamo cioè, nel nostro soffrire, un vero sacrificio. Altre volte, di fronte a una spesa da sostenere o davanti all’accettare una sconfitta, sentiamo di esser sacrificati. In tutti questi casi, il nostro io è messo sulla croce in nome di qualcosa di giusto, o di meritevole, oppure di semplicemente necessario, inevitabile. Questo non è sacrificio, ma puro esibizionismo del nostro io. Di fronte a una situazione di emergenza, l’io si aggrappa all’ultima possibilità che ha: l’autocompassione. In un certo senso, è ancora al centro proprio perché non è dove dovrebbe. L’io si ribella e si fa sentire più di prima, nei nostri affanni e nella nostra lamentela. Il vero sacrificio c’è se non si rinfaccia. La vera morte accade quando tutto tace e resta la pace. Lamento, mormorio e rimpianto sono il segno che siamo ben lontani dal donarsi e dal sacrificarsi. Tutto, purché l’io rimanga e risorga, sembriamo dire. La nostra vita non può essere per Dio, se diamo più spazio a noi, invece che a Lui.