Pensiero della settimana – LA LINGUA

“Nel parlare ci può essere onore o disonore; la lingua dell’uomo è la sua rovina. Non meritare il titolo di calunniatore e non tendere insidie con la lingua, poiché la vergogna è per il ladro e una condanna severa per l’uomo falso”. (Sir. 5, 13-14)

La lingua dell’uomo è la cosa più complicata su cui esercitare il nostro autocontrollo. Chi pensa di sapersi gestire e dominare si chieda: dico tutto ciò che ho da dire, oppure molto del mio parlare è per di più, è pettegolezzo, malignità e vanagloria? L’uomo che vuol gloriarsi di sé lo faccia per le sue parole sante e opportune, nel segreto del suo cuore e non di fronte al prossimo. Quanto ciascuno di noi parla del Signore con gli altri? Quanto Egli condiziona il nostro dialogo, la nostra comunicazione? Si parla di tutto, meno che di Dio. Si calunnia piuttosto. Si usa la lingua per maledire l’altro, per sottovalutarlo, perché lui abbia meno credito di noi. Spesso si parla per farsi grandi, e non si parla dell’unico Grande che ci ascolta in ogni momento. Dalla nostra lingua si comprende Chi è nei nostri pensieri, nel nostro cuore, nella nostra quotidianità. Che miseria trovarsi in una conversazione di trite banalità e colpi bassi. Lì Dio non c’è, c’è solo uno spettacolo che ce ne allontana. Giacomo 3,2: poiché tutti quanti manchiamo in molte cose. Se uno non manca nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. Manchiamo nel parlare, abbondiamo nel pensare: a Dio, al Suo regno, al bene del nostro prossimo. Noi siamo per servire e non per stare ad oziare in empie abitudini.