Chi si appresta a seguire il Signore e a camminare nelle Sue vie deve aver chiaro un concetto: non vive più per se stesso. La vita del cristiano brilla di luce, ma non è più la sua, bensì quella del Creatore, che lo illumina passo dopo passo per una vita piena di gioie e soddisfazioni che non hanno nulla di personale.
Chi ha affidato la sua causa all’Onnipotente va per il mondo e ne racconta a tutti le meraviglie, ma la sua missione non si limita certo a questo. Il fratello o la sorella che intendono scegliere il Dio della vita definitivamente e hanno deciso di metterlo al primo posto dovranno cominciare a fare una cosa: servire.
Servire: è il verbo più difficile da accettare per un credente, o per qualsiasi persona in generale. Ciascuno di noi fa fatica ad ammetterlo, eppure è così. L’uomo può accettare un dolore, può benedire i propri nemici, può lottare contro le ingiustizie e l’iniquità, ma è duramente messo alla prova quando gli viene chiesto di servire.
Il servizio è infatti un gesto che egli realizza ogni giorno e ha un ammissione di fondo non sempre facile da digerire: la vita personale non gli appartiene più, ed egli può soltanto ubbidire di buon grado a quanto il Padre gli chiede.
Non si svolge un servizio per un’ora, una settimana, un mese. Lo si fa per tutta la vita, rinunciando al proprio tornaconto, desiderio, in nome di un progetto che di nostro non ha nulla, e proprio per questo è meraviglioso e perenne.
La vita del servo non è umanamente appetibile. Eppure è ciò che ci chiede nostro Padre, se davvero vogliamo essere figli Suoi e godere della Sua splendida eredità. Non solo testimoniare, non solo soffrire per la Sua causa, non solo proclamare la Sua autorità nella nostra vita. Queste sono parole, sentimenti nobili e basta. Il Signore vuole da noi anche un’azione, un comportamento consono. E tale modo di fare è esattamente quello che noi abbiamo appreso da Lui: abbassamento, umiliazione, servizio al prossimo.
A questo ci chiama da ora in poi, a questo noi rispondiamo: sì, Signore, lo vogliamo!
* 1 Giovanni 3, 18: 18Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità.
* Marco 10, 42-45: “Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. 43Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, 44e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. 45Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.