Quale scienza?

20Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? 21Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. (1 Corinti 1, 20-21)

Il mondo ha una sua sapienza che si basa prettamente sulla ragione. Tutto ciò che è dimostrabile scientificamente, è ritenuto vero e quindi degno di considerazione. In realtà, la scienza non contraddice la fede, anzi la conferma e la rafforza: sono molti gli studiosi che sanno leggere la Mano di Dio nelle leggi della matematica, della fisica, della biologia, dell’astronomia, dell’anatomia ecc.

2I cieli narrano la gloria di Dio,
e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento.
(Salmo 18/19, 2)

Il progresso della scienza, sempre che rispetti la vita e le leggi di Dio, non è malvagio in sé, anzi dimostra la capacità dell’uomo di far fruttare i propri talenti intellettivi per esplorare la creazione. Tramite la scienza si può intuire la grandezza e la bellezza di Dio, ammirandone le opere. Ma c’è una bella differenza tra conoscere le opere di un artista e conoscere di persona l’artista stesso!

La scienza, da sola, non può farci arrivare ad avere un rapporto diretto con Dio. Inoltre la scienza non può rispondere alle grandi domande che ogni uomo si pone, ecco perché, già dall’antichità, è nata la filosofia: essa si compone di ragionamenti che mirano a capire il perché delle cose e a spiegare il senso della vita. La filosofia è nata tra un popolo pagano, i Greci, che non avevano la rivelazione del Dio vero, come gli Ebrei. E’ alla filosofia che Paolo si riferisce nella Scrittura quando parla di “sapienza del mondo”. Ogni popolo del passato che non credeva nell’Unico Dio ha elaborato una propria sapienza tramite ragionamenti, miti e leggende, cercando di spiegare cose che solo il Signore può rivelare.  Questo fenomeno continua anche oggi, con filosofi e pensatori che si affannano ad elaborare teorie senza mai approdare a nulla di definitivo.

La causa di tutto ciò è il peccato originale. Esso ha fatto morire lo spirito, che è il solo mezzo tramite cui possiamo entrare in relazione con Dio. La fa da padrona l’anima, che si riempie di vani ragionamenti e che è spesso aizzata ed ingannata da satana. Finché Dio non fa rivivere il nostro spirito, morto a causa del peccato, noi siamo destinati a cercare il senso della nostra vita nella filosofia. Che siano ragionamenti di pensatori odierni o del passato, che siano le nostre personali conclusioni, ci costruiamo nella mente un castello di carte per sentirci sicuri, per avere risposte certe e vere. Molti cercano Dio tramite la filosofia, ma si illudono: essa non aiuta a conoscerLo, anzi spesso conduce lontano da Lui. La filosofia crea immagini distorte di Dio, perché è solo una proiezione mentale.

Finché Dio non si rivela, nessuno può conoscerLo con i propri ragionamenti.

Un uomo può coltivare l’intelligenza, la buona volontà, lo studio… è tutta spazzatura però, perché Dio è Spirito, e si può conoscerLo solo tramite il nostro spirito da Lui vivificato!