Rinascere dall’alto

  • Un diamante visto dal basso. La punta è lucida e la facciata anteriore si slancia lunga e brillante. La facciata posteriore appare ancora non del tutto purificata. Va fatta ancora una pulizia superficiale (ciò che è all’interno è sano), per almeno tre quarti dell’oggetto.

Questa immagine rappresenta la nostra condizione personale di fronte a Dio. La punta del diamante è il centro del nostro cuore: esso è donato al Signore e brilla fortemente. Da lì deriva la purificazione dell’intero gioiello. Dio sale e sale, e ha dato la vita all’oggetto. Ora niente di noi è morto, ma tornato in vita. La nostra persona è sana, non malata. È per Dio, e la sua opera in noi ha avuto inizio. Ma è appena cominciata. La Sua vita deve ancora molto circolare per arrivare a maturità.

* 1 Corinzi 3, 1-2: 1Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo. 2Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete.

Per completare l’intero processo è necessario purificare la parte posteriore. Da cosa è composta? E perché la possiamo definire “posteriore”?

La parte anteriore è data dall’attuale comportamento che abbiamo, cioè dalla scelta che abbiamo fatto di servire il Signore, nell’ubbidienza dei fatti: preghiera, adorazione, rinnegamento degli istinti, scelte ben precise con parenti ed amici. È la parte più visibile, perché arriva subito all’occhio di tutti. Ma non basta.

La parte posteriore è costituita invece dai desideri, dalle aspettative, dalle ambizioni personali, dai propri giudizi. È quello che non si vede, ma che c’è lo stesso.

Conta tantissimo la parte anteriore, ma ancora in noi non c’è sottomissione completa, se non cambia l’aspetto della parte posteriore.

Sottomissione completa non è solo il rinnegare o il mortificare quanto di umano si sente, ma rinascere dall’alto. È arrendersi a Dio, e non sforzarsi di non provare, non desiderare, non sentire. Questo è ancora un tentativo tutto umano, e in questo modo Dio non può agire.

La parte anteriore del diamante brilla perché aver scelto Dio e non l’uomo dà la vita vera a tutto l’oggetto. Ma la parte posteriore non può brillare ugualmente, finché non compiamo un’altra precisa scelta: tutto di noi a Dio. Finché in questa parte ci sarà il: “non voglio cadere, non voglio non perdonare, non voglio non amare gli uomini”, noi non rinasceremo dall’alto. Perché il brillante sia splendente anche dal dietro, dobbiamo dire: “Dio, pensa tu alla mia volontà! È tutto tuo!”

Dobbiamo tenere lo stesso atteggiamento per la parte posteriore che abbiamo per quella anteriore: scegliere con il cuore che Dio si occupi anche di ciò che non si vede!

Per crescere in Dio tutto va dato a Lui, anche quello che è nel pensiero, nella mente e che non compare nei fatti. È lì che si annida il nemico e che comincia a perseguitarci: nei nostri pensieri. È lì che cominciamo a cadere.

Il diamante è sano, ricordiamocelo. Non lasciamolo ingrigire. Il più è stato fatto già da noi: abbiamo scelto il Signore e la Vita abita in noi.

Ma l’opera va conclusa e non saremo noi a farlo. Se abbiamo scelto Dio, ora ha Lui tutta l’autorità. Cediamogli la parte posteriore e sottomettiamoci. Dio abiti la parte posteriore, con il nostro consenso a donargli tutti i nostri pensieri, le paure, i dubbi… Lui abbia tutto di noi, così il brillante luccicherà completamente.

* Luca 21, 1-4: 1Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. 2Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli 3e disse: “In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti. 4Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere”.