Riposare al sicuro

Sal 4,8: “In pace mi corico e subito mi addormento, perché tu solo, o YHWH, al sicuro mi fai dimorare”.

Il sonno può essere il processo di riposo e di veglia che attraversiamo ogni notte, ma la Scrittura parla anche della morte come sonno (Gv 11,11; 1 Tess.4,13-18). Chi vive in alleanza con YHWH e si affida a Lui, si sdraia e dorme in pace il sonno della morte, perché YHWH suo Dio lo fa abitare al sicuro.

Quando applichiamo Sal 4,8 al sonno della morte, l’implicazione è che la morte, sebbene sia una fine, non è la fine, perché colui che si è coricato e dorme il sonno della morte in YHWH non cessa di vivere (perché “per Lui tutti vivono” Lc 20,38), anzi, continua a dimorare nella pacifica e inattaccabile sicurezza di YHWH stesso. La morte non causa più terrore per coloro che riposano in YHWH: possono coricarsi in pace, sapendo che, anche mentre dormono nel grembo della terra in attesa di una nuova nascita, dimorano con il loro Signore e Dio. Ogni notte, quando ci affidiamo al Signore nel sonno, stiamo provando la nostra morte, e ogni mattina, quando ci svegliamo perché Egli ci ha sostenuto, stiamo provando la risurrezione.

In ultima analisi, queste parole possono essere applicate a Colui di cui parlano tutti i salmi: Gesù crocifisso e risorto. Gesù è fondamentalmente e definitivamente Colui al quale si applicano queste parole. Egli è Colui che volontariamente e pacificamente ha deposto la Sua vita nel sonno della morte (Gv 10,18), sapendo che abiterà nella sicurezza del Suo Dio e Padre (Gv 13,3; 14,28; ecc.). Gesù entra nel sonno della morte e nella notte della maledizione come e per il suo popolo, affidandosi tutto nelle mani del Padre. E per questo anche Lui si risveglia, sostenuto per tutta la notte dalla fedeltà dell’alleanza di Dio (Sal 3,5; Eb 12,20-21).

Poiché Gesù è entrato in pace nel sonno della morte, e da quel sonno si è svegliato nella gioia, anche noi, in Lui, possiamo coricarci serenamente in quello stesso letto. Sappiamo inoltre che mentre dormiamo abiteremo al sicuro, uniti al Risorto che ha dormito questa notte al nostro posto, e che certamente in Lui ci risveglieremo, sostenuti e soddisfatti nel nostro Signore e nostro Dio (Sal 3,5; 17,15).

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