Schiavi del proprio orgoglio

1Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; 2pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. 3Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! (Colossesi 3, 1-3)

Diventare figli di Dio significa accettare la salvezza provveduta da Gesù. La nostra vita cambia, il mondo dello Spirito si apre ai nostri occhi ed il rapporto con Dio fluisce facile e rigoglioso. A un certo punto, però, succede qualcosa: ci perdiamo per strada e cominciamo a comportarci come se dovessimo meritarci quella salvezza che già abbiamo ottenuto credendo. Pur seguendo le preziose indicazioni della Parola di Dio, ridiventiamo schiavi.

Ad esempio, se prima del nostro incontro con il Signore eravamo iracondi, ora cerchiamo di essere il più possibile calmi e controllati; se prima eravamo timidi e introversi, adesso ci sforziamo di essere solleciti verso gli altri. Alla luce di Dio constatiamo i nostri limiti e, se prima ci vantavamo dei nostri difetti, ora lottiamo per annientarli. In ogni situazione, ci sforziamo di comportarci in modo che si riveli ciò che custodiamo nel nostro cuore: Gesù. Quando riusciamo a far coincidere il nostro comportamento  con l’ideale del cristiano modello che abbiamo in mente ci sentiamo bene, anzi benissimo. Siamo orgogliosi di noi stessi! Inizialmente non facciamo quasi caso al fatto che, per essere all’altezza delle nostre aspettative, compiamo uno sforzo enorme che ci sfianca. Ce ne accorgiamo col passare del tempo, ma a quel punto non possiamo più farne a meno.

In tutto questo, c’è un errore di fondo: pensare di riuscire a vivere la vita cristiana con i nostri sforzi. Non ci rendiamo conto che stiamo solo servendo il nostro orgoglio, il nostro io?