46Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? (Luca 6,46)
Questa domanda di Gesù mostra un’intrinseca contraddizione nelle parole di coloro che Lo chiamano “Signore” e poi disobbediscono a ciò che Egli dice. Infatti il titolo onorifico di “Signore” implica il dipendere da Dio e l’obbedirGli. Non include il proporGli progetti umani alternativi né tantomeno, disubbidirGli volontariamente.
Farsi piccoli significa diventare figli ubbidienti. Un figlio ha piena libertà di scelta, ma se conosce suo padre veramente, sceglie di fidarsi di quello che gli viene consigliato. Sa che non tutto gli sarà spiegato in anticipo, ma capisce che ciò è per la sua protezione e per la sua crescita. Quando figlio si guarda indietro, non vede i propri successi o fallimenti, ma solo la volontà di suo padre, perché gli ha ubbidito e gli è stato fedele. Non pensa minimamente che un avvenimento spiacevole sia il suo male, né idolatra ciò che lo rende felice, perché sa che tutto viene dalla mano del genitore.
Gesù, in quanto Figlio, agisce come tale! Pur essendo Dio, non prende iniziative personali, ma come un bambino ubbidiente, guarda e ascolta Suo Padre per poi agire come ha visto fare.