3Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 4Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 5Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: “Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”. 6Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. 7Gli rispose Filippo: “Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo”. 8Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: 9“C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?”. 10Rispose Gesù: “Fateli sedere”. C’era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. 11Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. 12E quando furono saziati, disse ai discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”.13Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
14Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: “Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!”. 15Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo. (Giovanni 6, 3-15)
Gesù viene incontro alla nostra fame e alle nostre stanchezze ristorandoci. Ci sfama con vero pane, con un’abbondanza che è propria solo di Dio. Ci dona ciò di cui abbiamo bisogno e anche di più. Gesù rappresenta, nella vita di ognuno di noi, la risposta a necessità diverse: la guarigione da una malattia, la liberazione dal demonio, il dono di un lavoro, di una casa… sono segni eclatanti, che il Signore opera per farci capire quanto è grande la Sua generosità, la Sua potenza, il Suo amore. Dopo aver sperimentato questi prodigi, potremmo essere tentati di proclamare subito “Gesù è il Messia!”, ma la nostra affermazione sarebbe immatura. E’ facile seguire Gesù quando tutto va per il meglio, quando la nostra pancia è piena.
Gesù sa che in questo momento vorremmo farlo re della nostra vita, perciò si ritira sulla montagna da solo (v.15). Sfugge, perché le nostre motivazioni sono ancora egoistiche. Gesù non può essere proclamato il Re del nostro cuore finché esso non viene vagliato e purificato. Le prove hanno questo scopo, e non tardano ad arrivare soprattutto appena pensiamo di essere in una botte di ferro, come se Dio fosse un vitalizio e non un Padre con cui instaurare un rapporto d’amore!