Un dono per te – Ancora incredulità…

L’incredulità ha come centro il mio io, la fede ha come centro Dio. Se nel mio cuore metto me stessa come regina, mi attende una vita di insoddisfazione e incredulità. Se decido, invece, di mettermi da parte e di far posto all’unica vera regina, cioè la luce di Dio, ecco che mi si aprono sentieri inesplorati e paesaggi mai contemplati.

Chi sceglie la luce, sceglie la vita e la pace. Chi sceglie se stesso, sceglie la fatica e lo sconforto.

Credere significa non spegnere lo Spirito che è in noi, non delegare più il nostro io alle valutazioni del giorno e alle priorità della vita. Credere significa che ogni nostro gesto e decisione, ogni nostro giudizio e considerazione sono frutto della luce di Dio e non di noi stessi. Mettere a morte il nostro io è un gesto necessario per vivere e per trovare il vero senso delle cose. Se muoio a me stessa per fare posto alla luce di Dio, mi si aprirà il paradiso sulla terra. Credere significa fare posto a Dio nel nostro cuore, sostituirlo al nostro di pietra e permettere a Lui di guidarci e mostrarci le meraviglie del creato. Credere è vedere la Gloria di Dio oggi. Credere è vedere il creato lodare Dio e applaudire per Lui. Credere significa che l’impossibile è possibile, che il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. Non duemila anni fa, ma oggi, nel nostro vissuto, nelle nostre viscere, nel nostro futuro, nel nostro misero corpo mortale. Credere è fare spazio alla divinità nella nostra umanità, è coniugare la morte con la vita, il prodigio con l’attesa, il pianto con la gioia completa. Credere è scardinare ogni vecchio concetto, ogni falsa certezza, ogni presunzione ed egocentrismo. Credere è Dio che mi parla, mi ama, mi guarisce, mi stacca dal mondo e mi dà ristoro. Credere è sapere che per me ha preparato un dono speciale: la vita in abbondanza, la sua eredità, l’eternità e la pienezza. L’incredulità è di chi è senza Dio; se Dio abita in me, essa non può esistere. Deve cedere il posto al nuovo Re, e nessuno può più ingannarmi. Radicarsi in Dio, accettarlo e custodire la sua luce mi donano una fede sempre viva e un rapporto personale con Lui che travalica ogni dubbio.

*  Giovanni 1, 19-34 (testimonianza del Battista)