Un dono per te – Vieni dietro a Me

  • seguire Gesù che porta la croce. Tutto quello che c’è intorno non è ben visibile. C’è solo Gesù, che vedo dal dietro. È l’unico che guardo per andare avanti.

Cosa significa? Troppe volte significa per me rinunciare, perdere, stringere i denti e lottare. Invece no, è tutto all’opposto. Andare dietro a Lui è correre incontro alla Vittoria, è Vivere e guadagnare il bene più grande in assoluto: la sua Presenza. “Vieni dietro a Me” significa: godi della mia Presenza ogni momento, vivi di questa scia in ogni cosa che fai, condividi con Me in ogni momento, che consacrerai a Me. “Vieni dietro a Me” significa che ogni incontro fatto, ogni azione compiuta, ogni dialogo avuto è mediato, filtrato, benedetto dal Cielo. “Vieni dietro a Me” significa che tutto il terreno che calpesto, ogni ciottolo di strada è stato benedetto e attraversato dal mio Signore prima di me, e io devo solo stare tranquilla e ringraziare, perché la benedizione mi precede. “Vieni dietro a Me”  non è un invito per sopportare meglio le difficoltà o vivere con più serenità una situazione dolorosa, ma una proposta di benedizione per la vita intera, qualunque sia la nostra personale vicenda. La proposta di Gesù non è fatta per rimediare a un male presente, ma per far cambiare la situazione di male oggettivo della nostra intera esistenza. Fino a quando non incontro Gesù, la mia vita va male, anche se in quel momento non ne sono cosciente. Va male perché nelle mie giornate non gode di un posto principale il Re della vita, perché non ho la giusta considerazione della fonte suprema di ogni dono, perché mi lascio vivere e con superficialità giudico cose o persone. L’invito di Dio è per portarci dalla morte alla vita, dalla maledizione alla benedizione.

Troppe volte penso a questa frase e la associo a un momento di particolare sconforto, nel quale sento il bisogno di dire a Gesù: “ prendi la mia croce, io ti seguo e imparo da te!”. Come se Gesù rappresentasse per me un sollievo che mi aiuta a sopravvivere a tutte le prove che si presentano. Non riesco mai a vedere in questa frase una promessa di gioia e felicità perenne, ma solo un mio percorso, nel quale mi spoglio dei miei problemi consegnandoli al mio Signore. Ciò è vero, ma assolutamente incompleto. Gesù mi ama e vuole sostenermi, mi fa capire certo che da oggi in poi non devo più preoccuparmi di me stessa, perché Lui risolverà tutto. Ma non finisce qui, questo è solo una piccola parte del tutto. Come quando vado da un amico a cena e questo, con fare gentile, mi prende il cappotto per metterlo in un’altra stanza. Oppure come quando accetto un invito a prendere un caffè e ovviamente il mio amico non me lo fa pagare. Essere dietro a Gesù ha già, come ovvio vantaggio, il fatto che i miei problemi sono già suoi! Non è in questo la straordinarietà dell’invito!

“Vieni dietro a Me e seguimi” ha come centro un altro aspetto: lo stare continuamente alla presenza di Gesù, il godere del suo profumo, del suo sorriso, della sua compagnia in ogni istante. “Vieni dietro a Me” significa: “Contempla la mia Gloria! Io te la mostro, riempiti di questa!”. È un invito all’abbondanza, alla completezza, al totale appagamento. “Vieni dietro a Me”  non è un estremo rimedio, ma un radicale invito: “Lascia la tua ristretta visuale, il tuo mondo di mali e di croci e stai dietro a Me, che sono la Via e la Verità! Seguimi e finalmente scoprirai che cos’è la benedizione! Se mi vieni dietro, certo che ti prenderò i pesi, fa parte dell’invito, ma soprattutto vedrai cose splendide insieme con la mia Gloria!”

“Venite e vedrete!” dice il Signore a chiunque intende seguirlo. Il seguire Gesù non è un perdere, ma un ottenere. Cosa ho di buono che non viene da Lui? Questo non mi metterà in crisi. Non mi sembrerà strano che un invito di Gesù abbia come conseguenza un alleggerimento di pesi.

Bisogna piuttosto pensare: dove mi porterà? Pascoli erbosi, acque tranquille… Spesso ci facciamo la domanda sbagliata: come farò a seguirlo? E invece questo è un aspetto che il Signore ha già in partenza risolto: qualsiasi nostro problema è già stato messo nel suo speciale portabagagli. Guardiamo troppo al portabagagli e pochissimo al conducente e alla strada. Ciò è poco prudente e sconsigliabile!

“Venite e vedrete” è l’invito più importante che dobbiamo accettare. Mettiamoci comodi in macchina, allacciamoci la cintura e sorridiamo al nostro amico-autista. La meta la deciderà Lui, ma questa è per noi un’ottima garanzia. Godiamoci il viaggio e gioiamo dell’amico che ci accompagna. Tutto il resto sarà bello, perché è lì che il nostro amico ci conduce.

* Matteo 9, 9 (la vocazione di Levi)