UN SERVO PIENO D’AMORE

Quando il cristiano si prepara a servire il prossimo, non deve avere alcuna paura o preoccupazione.

Spesso ci troviamo in mezzo ai lupi, a persone che non conoscono il Signore e che, per questo, non ci capiscono e possono ostacolarci. Molte volte il servire Dio ci porta lontano da casa e dai nostri affetti più cari. Spesso non vediamo risultati concreti e ci disperiamo. Vorremmo capire dove conduce la strada che Dio ci sta facendo percorrere, e abbiamo dei dubbi che ci fanno rallentare o addirittura ci bloccano.

L’errore che noi facciamo più di frequente è proprio questo: giudicare un percorso dal riscontro concreto, dalla reazione altrui e dai risultati pratici. Dimentichiamo che è Dio all’opera, non noi in prima battuta, e non facciamo attenzione alla cosa più importante: Dio, per prima cosa, sta cambiando il nostro cuore e ci sta forgiando.

È dentro di noi il primo risultato del nostro servizio! È il nostro cuore che Dio desidera cambiare prima di tutto, non quello degli altri!

E Lui ci mette nelle condizioni di farlo ogni giorno, attraverso umiliazioni, fraintendimenti e perdite di tempo che purificano noi stessi e le nostre aspettative. Dio ci vuol ricordare che noi siamo lì per Lui, prima che per il prossimo. Ci vuole continuamente far presente che noi stiamo servendo Lui, non un uomo. E per questo ci porta a desiderare nel cuore di farlo al meglio, nonostante le difficoltà.

Se stiamo servendo il prossimo e ciò sta creando in noi problemi e fatiche, è il momento di domandarci: “ma io mi fido del mio Signore? Sono sicuro che è qui presente e che mi ama?”

Dio non ci sta ingannando, proponendoci una strada ricca di prove e di delusioni, ma ci sta semplicemente dicendo: “tu sei Mio, mi appartieni”.

Lui ci vuole Suoi! E continuamente, tra una prova e l’altra, ci domanda: “mi ami tu più di costoro?”

Non temiamo mai il luogo che Dio ha scelto per noi, le persone che ci sta mettendo accanto e le difficoltà che si presentano ogni giorno. Temiamo semmai quando noi amiamo la nostra tranquillità e serenità più del nostro Signore!

* 1 Corinzi 12, 4-11: 4Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; 5vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; 6vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. 7E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune: 8a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; 9a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell’unico Spirito; 10a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l’interpretazione delle lingue. 11Ma tutte queste cose è l’unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole.

Chi è che dona i carismi agli uomini? Chi stabilisce i compiti?

Fratelli, accettiamo ogni dono e ogni missione per quello che sono, senza pretendere di decidere o di essere sempre sereni nel viverli.

Umiliamoci ancora e riempiamoci del Suo Santo Spirito, non di noi stessi.

Il servo buono ama ciò che fa, e non fa bene ciò che non ama.

Ricordiamolo sempre!