38Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. 39Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!”. (Luca 5, 38-39)
Ovviamente, non c’è paragone tra l’uomo vecchio e l’uomo nuovo in Cristo; nonostante ciò siamo prevenuti. Stretti al nostro abito obsoleto, osserviamo quello nuovo fornito da Dio. E’ lì, su una stampella, pronto per essere indossato. Ci attira e ci piace, ma la nostra mente è piena di domande: sarà adatto a me? Mi valorizzerà? Stringerà? Se diamo spazio a questi pensieri, perdiamo tempo prezioso e facciamo il gioco del maligno, che non tarderà a ricordarci quanto è comodo il nostro vecchio abito…
L’uomo vecchio va eliminato, non ha senso mettere il vestito nuovo e pulito su quello fatiscente e sporco. In Gesù troviamo la forza per svestirci di tutto ciò che ci lega, ci impiccia, ci crea disagio e vergogna. Il nostro uomo vecchio va abbandonato per poter essere ricoperti di Cristo. Non perderemo nulla, anzi, ci guadagneremo, perché il nuovo vestito che ci attende è ricco e bellissimo!
Mentre ci cambiamo d’abito, però, rimaniamo nudi. Si tratta di un passaggio scomodo, ma necessario, durante il quale siamo esposti al freddo e allo sguardo di Dio.