VERO E FALSO ONORE

* Matteo 8, 15 e * Isaia 29, 13: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.

Quante volte ci capita di pensare ad altro, quando si sta conversando con qualcuno. A un certo punto l’interlocutore ci chiede un commento, e noi non sappiamo cosa dire. Blateriamo un “sì, sì, certamente” con poca convinzione e speriamo di aver detto la cosa giusta.

Quando il Signore dice che noi lo onoriamo con le labbra e non con il cuore, fa riferimento proprio a questo atteggiamento tipico dell’uomo, capace di rispondere senza tanta consapevolezza e in grado di essere presente, senza esserci realmente.

“Questo popolo mi onora con le labbra” è un commento severo da parte di Dio: si percepisce che non c’è una reale convinzione, ma solo un atteggiamento formale e ormai tradizionale da parte di chi sta rendendo un culto al Signore. Non si può onorare Dio solo con le labbra: per farlo ci vuole un conseguente comportamento e, soprattutto, una corrispondente disposizione dell’animo.

Onorarlo significa seguirlo, ubbidirgli, manifestare in ogni gesto, parola, atteggiamento la Sua presenza viva in noi. Si onora qualcuno o qualcosa quando si fa del proprio meglio per servirlo!

L’onore è quindi congiunto con il servizio e questo servizio non è un atto formale, ma un continuo dedicarsi a Lui come centro dei nostri interessi e dei nostri sforzi.

Facile è rivolgersi a Dio come Creatore di cielo e terra, come Padre degli uomini, e poi fare nella propria vita tutto il contrario di quello che ci insegna. Questo non è onorarlo, ma solo blaterare con la bocca inutili e sciocchi complimenti.

Se invece noi amiamo Dio e lo consideriamo davvero nostro Padre, allora Egli sarà onorato veramente. Con Dio non c’è doppiezza, ma purezza. Se il nostro amore per Lui è sincero, ogni cosa di noi parlerà di Lui. Ogni cosa che facciamo, come sorridiamo o rispondiamo, sarà un gesto che ha Lui come fonte suprema. Se Dio è davvero il Dio della nostra vita, l’onore che gli portiamo sarà in primo luogo nel nostro cuore. Un cuore che geme per Lui, che aspira ad accontentarlo in tutto, che cerca solo la Sua benedizione e fare la sua Volontà.

Dio ama la semplicità del cuore: il sì è sì, il no è no. Non ci sono mezze misure. Il nostro cuore si riempie di ciò che amiamo di più senza mezzi termini. Mettere Dio al primo posto è un gesto a prima vista spontaneo, ma poi difficile da portare avanti. Dio mi chiede tutto me stesso. Ogni onore, gloria, e persino dignità. Questo è l’onore che gli dobbiamo attribuire. Il resto è solo culto esteriore e per nulla significativo. Il vero culto è all’interno del nostro cuore.

Scegliere Dio come Re del nostro cuore è la risposta a ogni esigenza umana. Accoglierlo in noi significa farlo vivere in tutto ciò che facciamo. Lo onoriamo così in qualsiasi momento, perché a Lui pensiamo continuamente.

* 1 Corinzi 10, 31: Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio.

Glorifichiamo il Signore con la nostra vita, onoriamolo sopra tutto e rendiamoci disponibili a fare quanto ci mostrerà. Lui legge nel nostro cuore e si avvicinerà sempre più a noi, purché in noi ci sia un intimo e incondizionato desiderio di volere la Sua amicizia.

Dio ci ama e si rivelerà a noi, ci svelerà ogni segreto e ci condurrà in luoghi mai visti. Sta bene con noi, proprio perché legge nel cuore il nostro profondo amore per Lui. Non rinunciamo mai al rapporto più bello che potremmo avere, non allontaniamoci dalla fonte suprema di Vita.