Verso il Regno

28Io vi dico, tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.  (Luca 7, 28)

All’inizio del nostro cammino con il Signore abbandoniamo peccati vistosi e abitudini grossolanamente sbagliate; la voce del Battista risuona nelle nostre orecchie come monito a pentirci e a cambiare radicalmente mentalità. Ma è solo l’inizio. Appartenere al Regno facendosi piccoli non significa fustigarsi e disciplinarsi, ma lasciarsi malleare, sottoponendosi ad un processo che interessa la parte più intima del nostro cuore, tramite il percorso scelto da Dio per noi.

Le mortificazioni del corpo, di per se stesse, non servono a renderci più spirituali, anzi fomentano l’idea errata di potersi salvare con pii sacrifici, anziché con il Sangue di Cristo. Il problema non è il nostro corpo, che è tempio dello Spirito Santo. La questione fondamentale è: chi siede sul trono del tempio?

E’ facile rispondere di getto: “Gesù”, per noi che diciamo di conoscerLo. Ma è veramente così? E’ Lui che dirige e motiva ogni nostra azione e parola? Ci lasciamo guidare da Lui, o decidiamo tutto noi per poi pregarLo di benedire i nostri progetti?

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