C come… Centurione

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Il Signore cerca uomini di fede. Gente che sa che Lui può tutto. Uomini che credono senza vedere i frutti e che sperano contro ogni speranza. Persone che guardano il mondo con occhi divini e non umani e scorgono nella vita di tutti i giorni miracoli e prodigi nel nome di Gesù. Chi ha un cuore vigile e una mente attenta scorge il Suo cuore e la Sua mano nella quotidianità. Non solo. Chi crede in Dio non si limita a guardare. Comincia a chiedere. Chi crede nel Signore è riempito anche da un’altra fiducia: è figlio Suo. Pertanto può rivolgersi a Lui con familiarità e non solo con timore. Chi crede in Dio sa che Lui lo ama e desidera accontentarlo. Dio ama ogni Sua creatura e con essa desidera conquistarsi giornalmente un rapporto personale e duraturo. Il centurione romano vede in Gesù un altro se stesso, una guida potente nell’esercito dello Spirito. Pertanto basta una Sua parola perché l’ordine diventi realtà. Da pagano, egli vede in Lui un comandante e sa che sarà ascoltato. Stiamo attenti: un pagano ha più fede di molti altri, perché il suo cuore puro vede l’autorità e a Lui si sottomette.

La fede del centurione è certezza derivante dalla vita pratica. Molti credono che avere fede sia un fatto non fondato sull’esperienza, ma solo su motivi intimi o irrazionali. Non è così, e ce lo dimostra proprio un pagano! Dio avvince ogni Suo figlio proponendosi a lui secondo il proprio carattere e la propria personalità. Pertanto, di fronte a un uomo lontano e probabilmente non religioso, Egli si manifesta come autentica e unica Autorità, a cui poter rivolgersi in caso di problemi spirituali e non solo fisici. Ma il centurione scorge qualcosa di più: un fatto fisico, come una malattia, può essere risolto attraverso la preghiera, prima che con mezzi umani. L’uomo ha compreso che ogni malattia può guarire nel nome di Gesù, perché a Dio tutto appartiene e tutto è sottomesso. Perciò, l’uomo pagano e ignorante dei dogmi di fede sa molto di più di un praticante. Sa Chi è colui che guarisce e risana. E sa che Lui lo sta aspettando e ascolta la sua preghiera.

Pertanto Gesù non solo lo asseconda esaudendo la sua preghiera, ma lo elogia di fronte a tutti dicendo che in nessun luogo ha mai trovato una fede così grande. È una fede senza condizioni e senza pretese. È una fede che è certezza e profondo convincimento. Il centurione non sa semplicemente che in Dio è possibile tutto, ma anche che ciò non dipende né dal proprio comportamento, né dalla propria bravura. Il pagano non dimostra nulla a Gesù. Non fa niente per Lui per convincerlo a ubbidire alla sua richiesta. Se un ordine è giusto, si dà. Senza pensare al merito dei sottoposti. Chi è giusto e ha potere sa da solo cosa è meglio fare. Pertanto, Gesù agisce senza essere stato né adulato né incoraggiato. Si trova di fronte un uomo che riconosce la Sua autorità e fa una richiesta giusta. Con tale fede dovremmo rivolgerci sempre, non per chiedere, ma per lodarlo e onorarlo. Il Signore ci ha resi autorità nei nostri cammini, ma non riconosciamo in Lui lo stesso? Sappiamo essere altrettanto corretti? Sappiamo andare oltre le adulazioni o le offese di chi ci sta intorno? Siamo Suoi senza condizioni?