Catechesi – IL CAPO E IL CORPO

“Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità.” (Efesini 4, 15-16)

  • Un corpo solo, molte membra. Questo insegnamento era molto caro a Paolo, tanto che in vario modo lo ha ripetuto almeno in tre lettere (Rm, 1 Cor, Ef). Paolo insisteva così tanto perché sapeva quanto l‘argomento fosse importante per Gesù, prima che per lui stesso.
  • Evidentemente, anche i credenti di allora avevano qualche difficoltà ad amalgamarsi in Cristo, pur avendolo accolto nella propria vita. Perché?
  • Perché la tendenza è quasi sempre quella di comportarsi come dei clienti piuttosto che come una famiglia. Anche nelle famiglie carnali, quanti possono dire di vivere come una vera comunità? Ancor più il problema si presenta nelle famiglie spirituali.
  • Una famiglia spirituale dovrebbe essere avvantaggiata, perché il collante è Cristo stesso e non i legami di sangue. Questi dovrebbero essere dimenticati, non perché cattivi, ma perché possono intralciare il cammino nello spirito.
  • In realtà anche in una famiglia spirituale ci sono legami di sangue: siamo tutti figli di Dio, perciò abbiamo in comune il sangue di Gesù! Esso è la vera vita. Ogni altro rapporto basato solo su affinità nella carne è destinato a finire. Solo lo Spirito dà la vita, la carne non serve a nulla.
  • Coltivare rapporti nella carne è inutile e sfiancante come annaffiare la sabbia. Si può continuare a versare acqua all’infinito, ma la sabbia non sarà mai sazia; inoltre non crescerà alcuna pianta. Se invece impariamo da Dio a vivere ogni rapporto nello Spirito, vedremo frutti di vita intorno a noi.
  • A maggior ragione, come dovrebbe essere unita una comunità spirituale che è detta perciò il corpo di Cristo! Vediamo i suggerimenti che ci dà la scrittura.
  • Innanzitutto, essere veritieri e sinceri. È questo il senso di altetheyoo. Non si può essere in comunione con chi non è sincero, perché Cristo è la verità.
  • Ovviamente il tutto nella carità, agape, cioè amore che si dona. Non ha senso andare a spada tratta se non è nell’interesse di colui con cui si parla.
  • Cosa fondamentale: il capo è Cristo. È solo Lui che decide il da farsi e dà le direttive. Gesù è come il cervello. Esso è la vera identità di una persona, ciò che la distingue da tutte le altre; in esso risiedono i pensieri e la volontà.
  • Le persone in autorità nella comunità sono come il sistema nervoso: trasmettono gli impulsi dal cervello ad ogni organo. Ecco perché dobbiamo stare molto attenti al peccato di ribellione/disubbedienza. Per Dio l’autorità è una cosa molto seria ed importante. In anatomia non esiste organo che sia collegato autonomamente al cervello, ma tutti sono collegati tramite i nervi. Perfino gli organi più vicini all’encefalo, come l’occhio: esso è collegato tramite il nervo ottico.
  • Se un organo, anche importante, ad esempio il cuore, volesse rendersi indipendente dal sistema nervoso, finirebbe per fermarsi. Ecco perché nessun uomo può dire di vivere in Cristo se non appartiene ad una chiesa (assemblea); e nemmeno se dice di appartenervi ma poi agisce in totale indipendenza.
  • Il sistema nervoso, le autorità, sono le uniche direttamente collegate al cervello (Gesù) perché così Dio ha voluto per adempiere il loro scopo, che è il servizio. Un’autorità senza dei sottoposti da servire non ha senso. Un sistema nervoso senza organi a cui comunicare non ha senso.
  • Ovviamente questo non significa che ognuno di noi (gli organi) non abbia o non possa avere un rapporto personale con Gesù, ci mancherebbe. Ma da soli non si cresce. I momenti intimi con Dio devono sempre essere accompagnati da un percorso comunitario. Del resto è palese che se tutto il corpo funziona correttamente chiunque ne trae beneficio.
  • Il corpo di Cristo deve essere “ben compaginato e connesso”, ovvero synarmozo e symbibazo. Il prefisso syn indica sempre qualcosa che viene fatto insieme, collettivamente, e questi verbi esprimono il concetto dell’andare d’accordo, essere uniti, conciliati. Se un membro tira da una parte e uno dall’altra è chiaro che questo accordo non c’è.
  • Tutti fanno la loro parte, tutti collaborano; ognuno secondo la propria funzione e secondo la propria energia (vigore). Non ci sono recriminazioni, se uno è più debole. Ma non ci sono nemmeno scuse per la pigrizia.
  • Il versetto ci suggerisce la fonte di ogni azione del corpo e lo scopo. La fonte è Gesù, da cui il corpo riceve forza; lo scopo è edificare se stesso nell’amore, l’agape.
  • Il paragone della comunità come corpo ci fa capire che, tranne il Capo, tutti sono sostituibili. Si possono fare trapianti di organi, si può vivere con un rene o un polmone solo, si può vivere con l’aiuto di dispositivi particolari, si può vivere senza arti… ma non si può vivere senza cervello né si può trapiantare. Infatti un cambio di cervello vuol dire cambio d’identità. Se Gesù non è il capo a cui facciamo riferimento, i casi sono due: o siamo organi in naftalina, o apparteniamo ad un altro corpo (la sinagoga di satana).
  • ll corpo può vivere anche menomato. Ma certo non è la stessa cosa avere tutte le membra sane e funzionanti e invece avere delle falle o delle defezioni.
  • Il Signore vuole che ogni comunità sia fiorente e sana. Ma se delle membra cominciano a non funzionare bene, a vivere scollegate, allora il Padre procede con le dovute cure. Spesso le medicine sono sgradevoli o amare, le cure invasive o debilitanti, ma servono per non morire! Il Signore è paziente e buono e dà molto tempo affinché le prime cure possano essere accettate e funzionare…
  • … ma se il danno è troppo grosso, le membra non funzionanti verranno rimosse. Non deve sembrarci crudele, del resto anche i dottori amputano arti in cancrena per evitare di far morire tutto il paziente…