Catechesi – EQUIPAGGIATI NELLO SPIRITO

“Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza.” (2 Timoteo 1, 7)

  • Molti (troppi) cristiani passano tanto tempo a constatare le proprie debolezze e i propri fallimenti invece che dedicarsi a servire Dio. L’auto-esame spirituale è importante, ma non è il centro della vita cristiana!
  • Il termine da focalizzare è proprio «vita». Cioè qualcosa di dinamico, sempre in mutamento, mai uguale a se stessa, ricca, piena… ma per quanti è così? Quanti credenti vivacchiano invece che vivere? Il problema non sono essi, ma i loro errati pensieri.
  • Infatti per Dio una persona non è mai: troppo anziana, troppo malata, troppo peccatrice, troppo fallita per non poterla usare. Anzi, sono queste le categorie che Egli privilegia, perché sa che non incontrerà resistenza nei cuori. Servire Dio e vivere la vita cristiana è possibile ovunque, anche nella più remota corsia d’ospedale, nella più dimenticata cella carceraria, nella situazione più disastrata. Infatti, come dice Paolo, la Parola di Dio non è incatenata (2 Tim 2,9); purtroppo spesso lo sono gli uomini, perfino quelli scelti da Dio per proclamare il vangelo!
  • Questa situazione è facilmente risolvibile. Ce lo suggerisce il versetto di riferimento, che  contiene alcune parole da analizzare partendo dall’originale greco.
  • La prima è deilia, tradotta con “timidezza”. Ma questo non è il suo principale significato, perché esso vuol dire in primis viltà, codardìa, ignavia! Quindi: Dio non ci ha dato uno spirito di viltà o ignavia. Noi spesso scambiamo la viltà con l’umiltà e non c’è errore più grande. Infatti la persona umile non è codarda. Non scappa dalle situazioni, non si flagella continuamente ritenendosi indegna. La persona umile è quella che confida in Dio soltanto e ciò le dà un’autorevolezza ammirata anche dalla gente del mondo. Così era Gesù in terra.
  • Noi spesso ci sentiamo legati e bloccati nel mondo perché sappiamo di essere diversi. Dio ci ha fatto rinascere dall’alto e tutto quello che prima ci attirava ora non ci attira più. Ma Gesù ha detto chiaramente che anche se non siamo del mondo, siamo nel mondo, ed Egli non ha pregato il Padre perché fossimo tolti dal mondo. Invece noi vorremmo chiuderci nella cella dorata della nostra chiesa, dove possiamo parlare di Gesù ed essere capiti. Vorremmo non avere contatti con coloro che ci insultano, ci sfibrano, ci fraintendono. Ma questo comportamento di fuga dalla realtà è codardia, che conduce a tiepidezza…
  • Gesù definisce i credenti “sale della terra”. Il sale, per dare sapore, deve essere sparso un poco in tutti gli alimenti. Quando ci chiudiamo nella viltà, siamo sale nella saliera: non utilizzato.
  • La buona notizia è che non dobbiamo combattere contro noi stessi flagellandoci perché ci scopriamo vili e quindi inutili per il regno. Qui si parla di «spirito di viltà/ignavia», che può dunque essere cacciato nel nome di Gesù! Alla liberazione deve comunque seguire la volontà di spendersi per il vangelo.
  • Lo spirito di viltà può tenerci legati e inattivi per la causa di Cristo, ma Paolo ci ricorda che abbiamo la soluzione, proprio dentro di noi. Dio ci dona il Suo Spirito, che è Spirito di forza, amore e saggezza. Questi tre termini in greco sono dynamis, agape, soofronismos. La traduzione è corretta ma limitata, perché non include la portata di queste parole e dei loro molteplici significati.
  • Dynamis è forza, ma più specificamente potenza. Quella di Dio! Significa anche abilità, capacità, autorità, virtù… e perfino potere di compiere miracoli! Insomma, c’è la pienezza della vita vittoriosa in Cristo, perché tutte queste cose non le produciamo da soli ma le abbiamo ricevute per mezzo dello Spirito. Quindi è giusto constatare le nostre debolezze umane, ma solo per ricordarsi che «tutto posso in colui che mi dà forza» (Fil 4,13, verbo composto di dynamis). La dynamis ci dà quella sicurezza che solo in Gesù si può trovare, perché tutto Gli è sottomesso. Non c’è persona o demone che può tenere testa a Gesù. La potenza che Dio ci dona deve essere usata per confermare il Suo regno!
  • Agape è l’amore, quello che solo Dio può dare. E’ amore disinteressato, smisurato, che tutto si dona per il bene dell’altro, senza pretendere né volere nulla in cambio. Non ha nulla a che vedere con la simpatia o l’affetto né con l’attrazione fisica; va ben oltre queste cose, le supera e le completa tutte. Le caratteristiche di questo agape sono ampiamente descritte nella 1 lettera ai Corinti da parte di Paolo.
  • Soofronismos vuol dire saggezza, ma quella pratica. Quindi non si tratta di sconvolgenti rivelazioni teologiche, ma di certezze su cosa fare e come comportarsi nella vita quotidiana! Soofronismos si può tradurre più precisamente come temperanza, cioè la virtù di trovare la giusta misura di tutto. Non è uno sforzo personale di moderazione, ma un dono dello Spirito, che agisce sempre in noi con il nostro permesso e collaborazione. Per capire meglio in cosa consiste la temperanza, pensiamo al verbo che ha la stessa etimologia, cioè temperare. Si tempera una matita per renderla appuntita; si tempera il cioccolato per renderlo malleabile e lucido; si tempera il vetro per renderlo più resistente; si tempera un alimento o una bevanda molto forte con un’altra più delicata, per smorzare. Analogamente, lo Spirito Santo tempera le nostre spigolosità e/o fragilità per renderci adatti ad ogni situazione e rimanere in Lui!
  • Questi tre doni dello Spirito (potenza, amore, temperanza) non sono autoreferenziali, ma agiscono in sinergia! Di seguito facciamo degli esempi per capire.
  • La potenza senza amore e senza temperanza è come una bomba atomica, cioè nucleare senza controllo. Un conto è usarlo per distruggere, un conto è usarlo per curare delle malattie (radioterapia). Il principio scientifico è il solito, ma lo scopo e l’intensità sono controllati ed utili.
  • L’amore senza potenza e senza temperanza è solo buonismo fine a se stesso, sacrificio che gonfia l’io per farci martiri agli occhi degli altri. Diventa scialbo e molle.
  • La temperanza senza potenza e senza amore è solo giudizio farisaico, che vive di precetti sterili e si compiace delle proprie performances legalistiche.
  • Ma lo Spirito Santo ci dona tutto, affinché siamo pronti e completamente equipaggiati per ogni opera che Dio ha preparato per noi. Questa tripletta spirituale si oppone ed annienta ogni spirito di viltà o ignavia, perché si tratta di tre cose molto efficaci ma anche molto pratiche, alla faccia di chi pensa che la vita nello Spirito sia roba astratta. È vero il contrario!

98_4“Dio non chiama coloro che sono equipaggiati, Lui equipaggia coloro che ha chiamato”