Alla fine della nostra giornata, al Signore va restituito tutto quello che è accaduto, presentando le persone incontrate con una nuova e consapevole preghiera. Tutti sono figli di Dio, e a Lui vanno presentati.
La consegna di questi piccoli è il terzo gesto della nostra serie e non il primo. Spesso così ci comportavamo in passato: sentivamo parlare di qualcuno in difficoltà e lo portavamo direttamente al Signore. Ciò è cosa buona, solo se non abbiamo modo di incontrare quella persona. La consegna di ogni piccolo è infatti successiva a un incontro personale, non viceversa. Prendiamo l’abitudine di consegnare e basta una persona a Dio solo se non la conosciamo direttamente. Altrimenti, la consegna sia alla fine della nostra giornata, dopo che Dio ha benedetto e noi abbiamo ascoltato.
La preghiera di consegna è di abbandono e di purificazione in Dio.
È Dio che ha operato, non noi. Noi però siamo stati i Suoi strumenti, e a Lui torniamo stanchi e pieni di gioia.
Riportare tutto a Dio è riconoscere che è Lui che agisce e non noi (preghiera di abbandono) e che noi abbiamo riconosciuto il dono dato da Lui e lo restituiamo affinché sia purificato e nuovamente benedetto (preghiera di purificazione).
Ecco cosa il Signore intende per noi nel cercarci come Suoi
evangelizzatori. In questo consiste la nostra missione e siamo perfettamente in grado di svolgerla.