Dubbi nella tempesta (II)

45Ordinò poi ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull’altra riva, verso Betsàida, mentre egli avrebbe licenziato la folla. 46Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare.47Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. 48Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l’ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. 49Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: “È un fantasma”, e cominciarono a gridare, 50perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: “Coraggio, sono io, non temete!”. 51Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò. Ed erano enormemente stupiti in se stessi, 52perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito. (Marco 6, 45-52)

I discepoli apprendono una lezione fondamentale: affidarsi alle proprie forze nelle situazioni della vita non serve a nulla, anche quando pensiamo di essere esperti. Possiamo remare controcorrente per un po’ di tempo, ma esauriremo le nostre energie e ci sentiremo demoralizzati. Sono questi i momenti in cui la nostra fede è messa alla prova: dov’è il Signore? Come mai tarda? Ragioniamo come se Egli non fosse al corrente di ciò che ci sta accadendo, ma non è così.

Noi vediamo le cose da una prospettiva limitata, che è quella della barca scossa dalle onde in mezzo al mare. Tramite il punto di vista narrato da Marco, invece, possiamo ampliare il nostro orizzonte e vedere chiaramente dove è Gesù e cosa sta facendo: è sul monte a pregare! Egli è il Sacerdote e l’Intercessore perfetto; dall’alto vede e sa. E prega per noi!

Quando Gesù compare nel nostro raggio visivo, ha già fatto per noi moltissime cose, che nemmeno immaginiamo. Ha elevato preghiere al Padre; ha camminato sull’acqua per venirci incontro, e, se vogliamo, entrerà nella barca della nostra vita. Da quel momento, la tempesta cesserà e raggiungeremo l’altra riva sicuri e veloci!

Spesso siamo tentati di pensare che il Signore, una volta che ci ha salvato dai nostri peccati, non si curi di aiutarci nel nostro combattimento giornaliero. Crediamo erroneamente che Egli ci abbia chiamati a sé per poi ributtarci, sguarniti, nella mischia del mondo. Niente di più sbagliato!