LA SOTTOMISSIONE DELLA SPOSA

Il punto debole di molte donne è la sottomissione al proprio marito. La maggior parte di esse pensa di esserlo, ma ciò non è del tutto vero. Questo perché nell’universo femminile c’è la tipica pretesa di sapere come dovrebbero andare le cose. Così, ogni donna fa spallucce quando ciò che desidera non accade e si piega in questo caso a Dio, ubbidendo allo sposo. In questo gesto non c’è per nulla sottomissione, ma falso sacrificio. Per essere realmente sottomesse, è il cuore che si deve genuflettere, non le azioni.

Il cuore genuflesso allo sposo, al quale Dio ha dato l’autorità, è un fatto perdurante e naturale, non una spiacevole condizione a cui ricorrere quando qualcosa non va come le mogli vorrebbero. Bisogna imparare ad essere sempre sottomesse, come condizione perenne della vita di coppia. Occorre fidarsi, sempre, dello sposo.

Spesso lo sposo ne sa di più della sposa, senza che abbia bisogno di particolari rivelazioni da parte del Signore. La sposa, del resto, è per natura più debole: per fisico, resistenza e coraggio. Forse può non essere più fragile per fede, ma deve sempre chiedersi se cerca di servirsene (anche solo nei propri desideri) per condurre il compagno dove lei desidera.

La donna deve fare un salto nella fede e credere a una grande verità: è lei il completamento dello sposo, il suo sostegno e poco più. Inoltre, cosa che fa fatica ad accettare, deve ammettere che lo sposo riesce a star in piedi anche da solo, mentre lei no. Forse solo se conosce il Signore, una donna può non cadere, e spesso ciò non è neppure sufficiente.

La sposa si sottometta quindi allo sposo e si fidi di lui. Questa è l’unica strada da percorrere per condurlo al Signore. La crescita del compagno in Dio passa da qui. Lo sposo non è un uomo perfetto e spesso ha bisogno della moglie. Ma non nel modo che crede lei. Spesso una donna vorrebbe essere cercata dal marito per la propria fede, ma non è così. Lo sposo sa già (e in questo è quindi molto più avanti di quanto la compagna pensa) che a Dio ci arriverà da solo, senza alcun supporto.

Egli cerca la sposa per due motivi essenzialmente: per ricevere da lei amore e riconoscenza. In questo la donna non deve mancare, per essere la sposa ideale e per servire il marito al meglio.

Soprattutto, è importante la riconoscenza: sono le spose a riconoscere più delle altre persone il valore, la bellezza, l’integrità e la bontà di chi hanno al fianco. Gli sposi le cercano e le amano per questi motivi. E la buona moglie abbonda di questi due aspetti.

Al resto pensa il Signore. Con la sottomissione, l’amore e la riconoscenza si può continuare un cammino d’amore nel Signore nel migliore dei modi. Sottomettersi al marito significa farsi cullare da Dio, che agisce in lui molto di più di quanto una donna possa pensare.

* Colossesi 3, 12-18: 12Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; 13sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. 14Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. 15E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!

16La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. 17E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.

18Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore.

La relazione che c’è tra sposo e sposa è la stessa che c’è tra Cristo e la chiesa. Quindi, imparare la sottomissione per il marito, è un gesto utile ed efficace per camminare nel Signore con ancora più decisione. Ciò vale così, in generale, per ciascuno, uomo o donna che sia.