Catechesi – ALL’ERTA CONTRO IEZABELE

“Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Iezabèle, la donna che si spaccia per profetessa e insegna e seduce i miei servi inducendoli a darsi alla fornicazione e a mangiare carni immolate agli idoli.” (Apocalisse 2, 20)

  • L’appello di Gesù alla chiesa di Tiatira è molto chiaro: la rimprovera perché lascia correre sul comportamento scorretto di una donna. Non è un’estranea al gruppo, è una della chiesa. Eppure è una presenza fasulla perché si spaccia per chi non è e insegna cose non conformi al vangelo.
  • Il rimprovero però è alla parte sana della chiesa: sta lasciando correre. Non sappiamo perché, ma possiamo ipotizzarlo. Forse per debolezza spirituale, forse per mantenere una falsa pace. Ma tutto ciò che è falso è di satana, quindi da condannare!
  • La falsa pace non è altri che il compromesso. Considerato cosa lodevole dal mondo, è un abominio per il Signore. Perché con Dio o è sì o è no.
  • Non ha senso fare finta di niente quando intorno a noi accadono cose ignobili. Soprattutto se si dice di stare insieme per il Signore!
  • Questo rimprovero comunque ci dà da pensare: possibile che i credenti non si fossero accorti degli insegnamenti immorali di Iezabele? Possibile che li lasciassero contaminare il gruppo?
  • Ma il gioco di satana è sempre quello di mascherarsi da angelo di luce e far credere quello che non è. L’inganno è tale proprio perché è difficile da riconoscere. Ma in questo versetto è Gesù che parla e Lui vede bene le cose come stanno, pertanto le indica con chiarezza ai credenti.
  • Ma perché si fa proprio il nome di Iezabele? Può darsi che questa donna si chiamasse così, ma molto più probabilmente è un chiaro riferimento alla Iezabele di cui si parla nel primo libro dei Re.
  • Si tratta di una principessa fenicia andata in sposa ad Acab, re d’Israele. Questa donna corruppe il popolo introducendo i culti dei Baal e perseguitando Elia, il profeta del Signore.
  • Il problema della chiesa di Tiatira era lo stesso di Elia, che pur avendo affrontato con successo i falsi profeti di Baal, fu intimidito da questa donna, tanto da scappare da lei e da voler morire (1 Re 19).
  • Il fatto è che Iezabele aveva uno spirito di controllo e di manipolazione, e lo deduciamo anche dai verbi a lei riferiti (spacciarsi, sedurre, indurre..)
  • Il suo comportamento è tipico satanico: mellifluo e ipocrita per trascinare le persone dalla sua parte, ma iracondo e apertamente malevolo una volta che viene smascherata.
  • A noi sembra di essere immuni da queste problematiche, ma siamo sicuri? Quali idoli nascondiamo nel cuore? A quali persone stiamo dando retta?
  • L’unico mezzo per affrontare il nemico è la verità, che è sempre nella luce. Anche se addosso ci viene scagliato di tutto, l’invito è a rimanere saldi, senza lasciarsi confondere. Non indugiare in discorsi o trattative: Eva lo ha fatto ed è finita ingannata.
  • La verità va detta chiaramente, ma se poi non c’è interesse, o peggio c’è ostilità, è allora che bisogna lasciar correre. Non per mollare, ma per lasciare il passo al Solo che può proteggerci e convertire. Infatti nei versetti successivi Gesù dice chiaramente che vuole la conversione di questa donna. Le ha dato tempo per convertirsi ma lei non lo fa; perciò ci saranno conseguenze.
  • Ricordiamoci sempre che anche quello che sembra una punizione durissima è invece la mano amorevole del Signore che non vuole la morte del malvagio, ma che si converta e viva. (Ez 18,23)
  • Notiamo che idolatria e fornicazione (porneia) vanno di pari passo. Un esempio lo ritroviamo nell’esodo, quando Mosè salì a prendere le tavole della legge e poi scendendo trovò il popolo dedito alla perversione a seguito della realizzazione del vitello d’oro.
  • Il perché è presto detto. L’idolatria è fornicazione spirituale. E’ la violazione del primo comandamento, del patto con Dio, nostro Sposo. Quando il tempio viene contaminato dall’interno, basta poco affinché segua una contaminazione esterna!
  • La radice di tutto è l’esaltazione dell’io, del fare quello che si vuole, quando si vuole, ignorando le leggi del Signore che vogliono proteggerci, non limitarci!
  • La nostra vita esteriore rifletterà insomma quale dio serviamo nel cuore.

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“Your life: la tua vita; your god: il tuo dio”