Compiere un cammino insieme, crescere mano nella mano, aiutarsi ed amarsi sono gesti che donano fiducia e stabilità a un rapporto benedetto e rinforzato quotidianamente dal Dio della vita. È bello abbracciarsi e sentirsi sicuri, sapendo di appartenere alla persona da sempre pensata per noi. Ma l’uomo non deve mai dimenticare che possiede ancora una natura carnale e corrotta, e che il nemico lo incalzerà sempre, per cercare di distruggere il suo bel rapporto matrimoniale, e di conseguenza quello con Dio stesso.
È banale pensare al tradimento come unica debolezza che può rovinare un rapporto benedetto. Esso può entrare in crisi e logorarsi per ben di meno. Il “di meno” in questione non è affatto “un poco” agli occhi del Dio vivente, e non va sottovalutato. Perché? Perché si insinua nella persona senza farsi notare, e lavora piano piano nei suoi punti deboli, facendo sì che questa si allontani giorno dopo giorno dall’amato.
Pensiamo all’adulterio come grosso peccato da evitare, e non capiamo che esso è solo la manifestazione esteriore e la mera conseguenza di un qualcosa che ha preso campo prima di tutto nella nostra mente e nei nostri pensieri, e che riteniamo solo un’innocente immaginazione.
* Matteo 5, 27-28: 27Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; 28ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.
Così diceva Gesù, e noi capiamo che è la mente ciò che reca già scandalo in una coppia.
Ma non è finita qui. Pensiamo a una conversazione tra amici: a volte capita di cadere in discorsi di basso livello, e di fare commenti su donne o uomini piacevoli. Ci sono dei posti dove ciò avviene frequentemente: le palestre, il bar, una pizzeria… In questi casi il peccato scivola lentamente nella nostra mente, e con la fantasia pensiamo a un bel giovane o a una gentile signorina, che stimola non poco i nostri pensieri.
È cosa di poco conto? Tutt’altro. Stiamo commettendo adulterio. Anzi, facciamo ancora peggio: lo stiamo facendo con il consenso e l’appoggio dei nostri conoscenti, che rendiamo partecipi di un qualcosa che non ci fa certo onore. Chi si lascia andare a discorsi del genere, poco edificanti, non solo tradisce lo sposo, ma mette la sua purezza a repentaglio di fronte agli occhi di tutti. Non è più puro lo sposo che ha speso parole per commentare, o anche vantarsi di conquiste passate, di fronte ad altri. Ha donato la sua intimità ad estranei, ha messo da parte l’amato del suo cuore per le cose del mondo, lo ha in un certo senso rinnegato. Non è più puro tale sposo.
Il Signore ci mette in guardia e ci dice: “Chi è in piedi, stia attento a non cadere”. Chiediamo a Lui il Suo discernimento e la Sua sapienza, per evitare basse conversazioni e spiacevoli situazioni, che potrebbero condurci alla rovina.
* 1 Tessalonicesi 4, 1-8: 1Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù: avete appreso da noi come comportarvi in modo da piacere a Dio, e così già vi comportate; cercate di agire sempre così per distinguervi ancora di più. 2Voi conoscete infatti quali norme vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. 3Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, 4che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, 5non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio; 6che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello, perché il Signore è vindice di tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e attestato. 7Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione. 8Perciò chi disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo Santo Spirito.