Conoscere è ubbidire

23Un tale gli chiese: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. Rispose: 24“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. 25Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. 26Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d’iniquità! (Luca 13, 23-27)

21Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. (Matteo 7, 21-23)

La conoscenza di Dio passa per la sottomissione e l’ubbidienza alla Sua volontà. Conoscere Dio non è: cacciare demoni, profetare, fare miracoli nel Suo Nome. Non è nemmeno partecipare alla Messa (“abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”). Questi non sono requisiti sufficienti. Questi sono solo segni (cfr Mc 16,17-18).

Un segno non indica mai se stesso. Un segno dirige, evidenzia, rappresenta qualcos’altro. I segni che accompagnano un credente sono indicatori di ciò che c’è nel profondo, o che, perlomeno, dovrebbe esserci: la presenza vera e viva di Dio in noi. Nessuno, tranne Dio, può compiere miracoli, guarigioni, liberazioni. Tutto si realizza nel Nome di Gesù, grazie all’autorità che Lui ci ha concesso. Lo Spirito che vive in noi compie le opere di Dio.

Nessuno dei segni suddetti, di per sé, è un requisito per poter entrare nel Regno dei cieli. Il requisito è fare la volontà del Padre. Ciò consente di entrare nel Regno per manifestarlo a tutti tramite i segni.

Il Signore ci ama come un Padre, e come tale ci guiderà; ci istruirà affinché non cadiamo. Tutto sta alla nostra ubbidienza: se scegliamo di fare come ci ha detto, allora possiamo stare tranquilli. Dio non ci impedirà di non ascoltarLo, se non lo vogliamo. Avere fede significa ascoltare il Signore e ritenere degno di fiducia ciò che dice.