Credenti che dormono

11Questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. 12La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. 13Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. 14Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri. (Romani 13, 11-14)

Paolo sta parlando a persone che camminano da tempo nella fede. Non si rivolge a neonati in Cristo, e ne siamo sicuri leggendo in particolare il versetto 11. E’ imbarazzante che faccia questa osservazione a coloro che dovrebbero essere in prima linea, e che invece giacciono addormentati spiritualmente. Non solo: li invita apertamente a non commettere tutta una serie di azioni che definiremmo “da non credenti”, e a rivestirsi invece di Cristo e delle armi della luce.

Paolo sa che intorno è notte. E’ consapevole che nel mondo regna satana, con il suo esercito delle tenebre. Ma sa anche che la notte ha una fine, e che presto sarà l’alba del giorno del Signore. Nel frattempo, però, invita i credenti a non dormire! Per il mondo, è naturale dormire di notte. E’ quello che tutti fanno. Ma se anche i credenti dormono, che differenza c’è tra loro e la gente del mondo?