IL SENSO DI INFERIORITA’

Guardiamoci intorno: troveremo spesso coppie male assortite, persone che si sono accontentate pur di non passare il resto della vita da sole, per la paura di non essere mai amate da nessuno. Uomini e donne schiavi: del senso di solitudine, dell’infelicità, del dovere, della sconfitta, del dolore di non essere accettate e capite dagli altri.

Persone accompagnate, ma infelici, incatenate e spente. Perché ciò accade così di frequente?

Dovremmo porci una domanda e rispondere sinceramente: cosa è che ci spinge tra le braccia di un’altra persona? È sempre e solo l’amore per lei, il desiderio di renderla felice, di completarla e di donarle la nostra vita? Oppure sono spesso altre le motivazioni?

Spesso, uno dei problemi più vistosi all’interno di una coppia dipende dal ruolo poco autorevole che l’uomo vi riveste. L’uomo ha avuto da Dio l’autorità sulla famiglia, ma spesso non lo applica e così si generano danni senza fine.

* Genesi 2, 18: 18Poi il Signore Dio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile”.

L’uomo ha nella donna un aiuto, a suo completamento. Ciò è una grande benedizione per la famiglia nascente, ma spesso ciò non viene capito, rispettato, praticato.

Spesso ciò avviene per colpa dell’uomo stesso. Molti scelgono infatti la loro compagna di vita con falsa libertà e poco discernimento. Molti poi lo fanno per senso di solitudine e di inferiorità. Così facendo, nessuno di loro sarà mai felice davvero, ma si sentirà sempre schiacciato dal senso di inadeguatezza, messo in un angolo e non apprezzato fino in fondo.

Molti uomini si sposano per senso di inferiorità: si uniscono a donne perché vedono in loro una rivincita personale. Un brutto con una bella, un povero con una ricca, un ignorante con una laureata, uno scapestrato con una brava ragazza. Quella donna rappresenta per lui un riscatto, e pertanto l’amore provato non è reale, ma falsato da un complesso di inferiorità. Tanti uomini si sentono inadeguati nel mondo: ecco perché bramano donne irraggiungibili e si annullano facilmente.

Si sottomettono volentieri perché sanno, in fondo, di non meritare tanto.

Queste catene siano spezzate!

Nessuno abbia fretta a sposarsi, perché gli errori sono irreparabili e i danni si protrarranno alle generazioni successive. Gli uomini (più delle donne) temono la solitudine, quando dovrebbero temere di più le catene che vanno porgendo all’amata del loro cuore.

Un amore vero, invece, si fonda solo sul Signore e sulla Sua uguaglianza tra persone. Chi non lo conosce non potrà mai capire il profondo senso di libertà che c’è tra due sposi.

Siano spezzate le catene fra i fidanzati e fra gli sposi, a partire da questa dell’inferiorità. Tali catene impediscono alla benedizione di Dio di agire compiutamente, e i loro frutti sono amari, soprattutto per i figli.

Da qui partono numerosissimi errori: dall’aver dato alla donna i pantaloni e ogni dignità.

Quando le donne si guardano intorno, cerchino di capire quali sono le reali intenzioni di chi li corteggia. Non siano ingannate e non cerchino qualcuno che si senta inferiore a loro. Cerchino piuttosto uno che desideri proteggerle e amarle non per bellezza, titolo di studio, disponibilità economiche, moralità, ma perché vede Dio in loro e loro come risposta a preghiere fatte nel silenzio del cuore da tempo.

Facciamo attenzione al senso di inferiorità e crediamo, con cuore sincero, che Dio ci donerà ciò che più è adatto a noi.