Dio è luce e fuoco

Noi tendiamo a separare il concetto di luce da quello di fuoco, perché oggi le nostre città sono illuminate da lampadine e non da bracieri. Nessuno di noi associa il fuoco all’illuminazione, ma fino al secolo scorso non era così, e le case venivano rischiarate dalle candele.

In Dio le due cose coincidono: Egli è luce e fuoco insieme. Questo è molto importante da capire perché influenza la nostra relazione con Lui. Quando Gesù arriva nella nostra vita, all’inizio ci illumina, proprio come un fuoco che vediamo in lontananza. Se ci avviciniamo, scopriamo che Egli non solo rischiara la notte, ma anche riscalda e ci fa uscire dal torpore. Se ci avviciniamo ancora di più per toccarLo, ci bruciamo, pur non riuscendo a prenderlo. Il fuoco è l’immagine dello Spirito Santo, che brucia, illumina, scalda e non può essere contenuto, ma solo spento o soffocato.

Nell’ottica di Dio, avvicinarsi a Lui ed essere bruciati non è un male, perché Egli ci trasmette così la Sua potenza: ci trasforma, ci purifica, ci satura con il Suo amore e ci rende pronti a diffonderlo nel mondo. E’ proprio quello che è successo a Pentecoste. Una lampadina non può dare luce ad un’altra lampadina; ma un fuoco può accendere altri fuochi!

14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 15né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. 16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. (Matteo 5, 14-16)