ORGOGLIOSI DI CHI SI AMA

Amare una persona è esserne anche orgogliosi. Di che cosa? Di come Dio lavora in lei e di quello che esce dalla sua bocca. Un uomo si innamora di una donna, quando è attratto dall’opera di Dio in lei. Attenzione: qui si parla di amore vero, non di puro desiderio o semplice infatuazione.

Chi ama davvero una persona la stima, perché vede in lei qualcosa di unico, riconosce la sua eternità e la luce che Dio ha posto nel suo cuore.

Quando uno si innamora sul serio vede dell’altro l’uomo interiore, e la freschezza e le sue qualità lo ammaliano e lo conquistano, come Geremia fu conquistato e sedotto dal suo Creatore (Ger. 20,7).

Amare un uomo è distinguere tale luce e imparare a custodirla con tutte le cure. Ecco perché non è possibile amare veramente, se ci sente inferiori: se uno riconosce una luce, ma non si sente all’altezza di proteggerla, come può amarla davvero? Come può darsi a lei, con quale spirito e coraggio?

L’amore tra un uomo e una donna in Cristo è forte, perché entrambi sanno distinguere luce da tenebra, perché entrambi sono luce e perché il loro uomo interiore è l’uno anima gemella dell’altro. Tutto questo fa sì che niente e nessuno li possa separare mai.

* 1 Corinzi 2, 1-5: 1Anch’io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. 2Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. 3Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; 4e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, 5perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.

Paolo si presenta nella debolezza, e in lui non c’è né persuasione, né sapienza umana. Si limita a un annuncio: Gesù crocifisso. Chi ama davvero una persona va oltre le esteriorità e le cose del mondo, e scopre la cosa più preziosa che l’altro ha da offrire: il suo io rinnovato da Gesù. Colmare le mancanze umane è impossibile, ma se Dio è in noi, potremo essere amati e sapremo amare andando oltre i discorsi vuoti e i lustrini del maligno. Ricordiamolo sempre.

* Cantico 2, 1-3: 1Io sono un narciso di Saron, un giglio delle valli. 2Come un giglio fra i cardi, così la mia amata tra le fanciulle. 3Come un melo tra gli alberi del bosco, il mio diletto fra i giovani.

La sposa è un giglio tra cardi, lo sposo un melo tra alberi di bosco. La bellezza e la dolcezza in un contesto di quotidianità e ruvidezza. Ecco perché due persone si scelgono, con la benedizione del Dio dell’amore.