Dio purifica illuminando

16Non dire: “Mi terrò celato al Signore!
Chi penserà a me lassù?
17Non sarò riconosciuto fra un popolo numeroso,
chi sarò io in mezzo a una creazione senza numero?”.
18Ecco il cielo e il cielo dei cieli,
l’abisso e la terra sussultano quando egli appare.
19Anche i monti e le fondamenta della terra
si scuotono di spavento quando egli li guarda.
20Ma nessuno riflette su queste cose;
al suo modo di agire chi ci bada?
21Anche la bufera che nessuno contempla,
e la maggior parte delle sue opere, sono nel mistero.
22“Chi a Dio annunzierà le opere di giustizia?
Ovvero chi le attende? L’alleanza infatti è lontana”.
23Tali cose pensa chi ha il cuore perverso;
lo stolto, appunto errando, pensa sciocchezze.
(Siracide 16, 16-23)

Giocare a nascondino con Dio non è una mossa furba, anzi è da stolti. Primo, perché i Suoi occhi vedono ovunque e nulla Gli è occulto. Secondo, perché perdiamo l’occasione di essere purificati.

La luce di Dio, infatti, è come il sole: illumina, scalda e fa germogliare la vita. Dio è Luce ma è anche Fuoco: se ci avviciniamo a Lui non solo vedremo noi stessi nella Verità, ma verremo anche purificati, perché il fuoco brucia tutto ciò che è vano e inconsistente.

Il nostro peccato è come spazzatura, che ci inquina e ci appesta. Solo Dio può eliminarlo, perché lo può bruciare nel fuoco della Sua misericordia. La spazzatura va buttata tutti i giorni, altrimenti si accumula e genera puzza, sporcizia e malattie, e solo un inceneritore può eliminare definitivamente il problema.

Chi non vuole andare dal Signore per essere purificato, accumula la propria spazzatura e, per non essere scoperto, la seppellisce. Ma prima o poi la puzza emerge e le scorie riaffiorano dal suolo, perché non è possibile nascondere il nostro peccato e credere di aver risolto il problema. E’ molto meglio andare subito dal Signore e lasciarsi illuminare, piuttosto che tentare di nascondersi e venire comunque smascherati nel giorno del giudizio!

17Non c’è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce. (Luca 8, 17)