MARITO E MOGLIE, PADRE E MADRE, FRATELLO E SORELLA

Il rapporto sponsale si caratterizza di più ruoli ricoperti dai coniugi, e non sempre tutti sono presenti allo stesso modo o per lo stesso tempo.

Un marito non sempre è padre della sposa, e la sposa non sempre è madre per lui. Quando ciò avviene?

Il marito è padre per la sposa quando Dio lo elegge Suo sostituto carnale nell’educazione alle regole e alla Sua giustizia, se ciò è conveniente per lei.

La sposa può essere madre per lui, quando egli è bisognoso di Amore per arrivare al Figlio.

* Giovanni 14, 6: 6Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Non è detto che tali ruoli siano sempre operanti. Certo non possono invertirsi. Solo, possono passare in secondo piano rispetto a richiami più urgenti. Quali?

La crescita comune, non l’educazione dell’uno nei confronti dell’altra, per l’edificazione della coppia.

Essa avviene per mezzo della Parola, che feconda la coppia e la fa crescere nella Verità e nel sì di Dio. La coppia si forma in Lui, e ogni coniuge trova nell’altro completamento e rinforzo, dove egli si vede mancante. I due si salvano a vicenda, grazie a un’istruzione diversa, e da un ruolo svolto in maniera diversificata.

Non più padre o madre, ma fratelli in Cristo per crescere insieme nella vita di coppia, e in quella pubblica al tempo stesso. Gli sposi, da fratelli, si mostrano nel mondo e la loro luce rispende per tutti coloro che hanno occhi per vedere.

* 1 Corinzi 5: 1Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. 2E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione! 3Orbene, io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato come se fossi presente colui che ha compiuto tale azione: 4nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore nostro Gesù, 5questo individuo sia dato in balìa di satana per la rovina della sua carne, affinché il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.

6Non è una bella cosa il vostro vanto. Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta? 7Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! 8Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.

9Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi. 10Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! 11Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. 12Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate? 13Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi!

Il caso di incesto può scandalizzare ogni credente, ma spesso non si pensa al più grave incesto che c’è, quello spirituale.

Il vero incesto è all’esterno del rapporto sponsale e non riguarda solo il lato fisico. Consiste nel ricercare ciò che Dio ha consacrato e stabilito come santo al di fuori degli ambiti che Lui ha stabilito per noi.

Chi commette questa sorta di incesto si rivolge nella famiglia alla persona sbagliata per il motivo scorretto: il padre verso il figlio per ricercare la madre, il figlio alla madre per cercare il padre, e così via.

In questo caso, Dio permette la purificazione mediante l’ingresso del maligno nella casa, che agisce in questi limiti obbrobriosi portando alla degenerazione e alla morte. Chi vede profanati i rapporti familiari in tal maniera tocca la morte ma, se confida in Me, vedrà tutto rifiorire secondo l’ordine divino, retto e intramontabile.

In questo consiste l’amore di Dio per le sue creature: nel salvarle perfino strappandoli dalle peggiori iniquità. Lodiamolo per questo.