Guardare la cosa sbagliata

6Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. 7Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.

8Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l’uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. 9Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”. 10Rispose: “Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”.

11Riprese: “Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?”. (Genesi 3, 6-11)

Nell’Eden, Eva aveva il privilegio di poter vedere Dio, perché prima del peccato originale era pura. Quando distolse lo sguardo dal suo Signore per posarlo sull’unica cosa proibita, la sua vista e il suo discernimento si annebbiarono. Dopo che Adamo ed Eva mangiarono il frutto, “si aprirono gli occhi di tutti e due”. Apparentemente ciò sembra un fatto positivo, ma ovviamente non lo è: i loro occhi si aprirono solo per vedere l’abisso della loro condizione! Adamo ed Eva si coprirono malamente con foglie di fico e si nascosero; di fronte alla verità, prevalse la vergogna. Le domande retoriche del Signore servivano a scuotere la coscienza dell’uomo, affinché egli si ravvedesse e chiedesse perdono; sappiamo però che non andò così. Adamo incolpò sua moglie, che a sua volta incolpò il serpente. Da allora, essi non poterono più godere della presenza e della visione del Signore, perché la verità regna nella luce, mentre la menzogna regna nelle tenebre.

19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 21Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio. (Giovanni 3, 19-21)