Il Dio che aspetta noi – siate santi

5Giunse pertanto ad una città della Samarìa chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. 7Arrivò intanto una donna di Samarìa ad attingere acqua. Le disse Gesù: “Dammi da bere”. (Giovanni 4, 5-7)

Quando ripensiamo al momento di svolta e di prima conversione nella nostra vita, diciamo automaticamente: “quel giorno ho incontrato il Signore!”, quasi come se si fosse trattato di un evento casuale, o di una nostra ricerca volontaria. Senza dubbio il Signore si lascia trovare da chi lo cerca con il cuore sincero, ma è sempre Lui che prende l’iniziativa.

Il tempo imperfetto del versetto 6 suggerisce un’azione continuata ed intenzionale. Non è scritto “sedette”, come sarebbe stato logico considerando il contesto del paragrafo. E’ scritto “sedeva”, come se Gesù fosse presso quel pozzo dall’eternità. E, in un certo senso, lo era davvero. Quando venivano formati i cieli e la terra, Dio già sapeva chi sarebbe arrivata a quel pozzo, quel giorno. Lui è lì perché sta aspettando! Lo stesso accade per ognuno di noi: Gesù è già nel luogo dell’appuntamento, anche se noi non lo sappiamo. Siamo come la donna samaritana, che rimane sorpresa da quell’incontro e dalla richiesta che Gesù le fa.