IL DISCERNIMENTO

→ Figlio mio, il tuo stare in silenzio per ascoltarmi ti fa crescere nel discernimento e nella fede. Il discernimento: che cos’è?

È frutto dell’ascolto e della pazienza. Ecco perché molti non ce l’hanno. Perché parlano, parlano, senza ascoltare. Perché non hanno pazienza, perché non sanno aspettare.

Il discernimento è pazienza e silenzio allo stesso tempo. È tacere, perché si ha l’umiltà di sapere che nulla si sa, se manca la rivelazione.

È pazienza, perché a Dio si è consegnato il tempo, l’aspettativa, il futuro.

Sono soprattutto le donne a mancare di discernimento, e ora sai il perché. Una donna ha spesso la presunzione di sapere, quindi parla. Ma troppe volte lo fa a titolo personale, non Mio. Non sa tacere, perché non sa aspettare. Cosa? Che Io agisca. È sempre troppo tardi per lei, è sempre troppo delicata la Mia mano e leggero il Mio bastone. Lei farebbe, lei direbbe… Non in Me, e quindi nel maligno.

Figlio mio, il tuo silenzio serve per educare la tua lingua ad essere lingua Mia e non più tua, per operare per la Vita e non per la morte, in Me e non in te. Non è una punizione essere in silenzio, ma è unzione e benedizione in sovrabbondanza per quando deciderò che tu possa parlare. Il tuo silenzio rende il tuo corpo pronto ad accogliermi, affinché al tempo opportuno tu partorisca la Vita mia e non la tua morte. Il discernimento è un dono dello Spirito a tua disposizione ogni volta che fai silenzio e pazienti in Me.

Chi ha discernimento distingue. Distingue luce da tenebra. Come può farlo? Perché la Verità abita in lui. Perché si nutre di Verità, perché e a contatto costante con la luce, e comprende bene la differenza che c’è con le tenebre. I frutti del dono si vedono nel tempo e nell’attesa.

Chi lo desidera per la propria vita, adesso sa cosa fare.

* 1 Corinzi 13, 9-12: 9La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. 10Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 11Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. 12Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.