L’ACCOGLIENZA DELLA PAROLA

* Marco 3, 35: Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre.

* Isaia 49, 1: Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.

* Romani 12, 1-2: Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

È con la Parola che ha inizio l’umanità:

* Genesi 1, 26: E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”.

Il Dio della creazione pronuncia ciò che ha l’intenzione di fare, ed esso avviene. La Parola di Dio è perfetta e non tornerà mai indietro senza aver compiuto ciò per cui era stata inviata.

E, tra queste creature, Dio ha posto l’uomo come suo amico migliore, fatto a sua immagine e somiglianza. L’uomo è l’essere privilegiato di un rapporto d’amicizia che ha Dio come altro referente. L’uomo gode di questa straordinaria prerogativa. È creato da Dio ed è anche il suo migliore amico.

Per costruire con Lui una solida relazione, l’uomo ha una precisa scelta da fare: accogliere la Parola del Padre nella propria esistenza. Deve cioè fare proprio tutto quello che Dio pazientemente desidera insegnargli, perché lui sia felice e perché porti frutto sulla terra. L’uomo riceve Amore e Verità e, se vuole essere amico di Dio, ha il compito di custodire la Parola nel cuore e di farla germogliare sempre di più in lui.

Gesù trova negli uomini i fratelli spirituali, perché condivide con loro il medesimo desiderio: fare la Volontà del Padre. Gesù però è anche Parola, il Verbo che è venuto ad abitare in mezzo a noi. È la Parola incarnata, vivente, che noi possiamo toccare e dalla quale noi possiamo essere toccati. Gesù è Dio che condivide con noi la nostra condizione umana e che chiede a noi di accogliere Lui, e con Lui, Chi lo ha mandato, cioè il Padre. Gesù chiama fratello, sorella e madre tutti coloro che compiono la volontà del Padre suo. Essi hanno, infatti, accolto la Parola e riescono così a metterla in pratica. A viverla cioè, non solo a pronunciarla. Chi accoglie nel proprio cuore il volere di Dio, è per Gesù un parente spirituale, che conosce fin dall’origine del mondo. E anche colui che ubbidisce alla Parola arriva a scoprire la sua origine e da dove è venuto.

Ubbidire a Dio e accogliere il suo messaggio di salvezza fa capire a ciascuno chi è il vero Padre e da Chi è stato davvero concepito. Se uno accoglie la Parola, si svela il mistero della sua vita: fin dal seno materno è stato voluto, desiderato, amato da Dio. Egli ha già pronunciato il suo nome da secoli eterni, e adesso l’uomo che lo ascolta ne prende consapevolezza. L’ascolto della Parola aiuta l’uomo a capire chi è, da dove viene e chi è suo Padre.

Chi accoglie Lui, accoglie anche la Sua eredità e dice di sì al progetto che Dio ha in mente per lui. Dio non si limita a metterci al mondo. Fin dal seno materno sa già cosa è meglio per noi e qual è la nostra missione sulla terra. Dio ci ha creati per un preciso scopo. E se noi prestiamo ascolto alla sua Parola, lo scopriremo e lo metteremo in pratica.

Ascoltare è la chiave per una vita felice e di successo: è Dio che mi conosce da sempre e sa cosa è meglio per me e dove vuole che io arrivi, se lo ascolto sarò sempre al sicuro. Ascoltare Dio è poi l’unico modo per essere davvero fratelli di Gesù, a Lui accomunati per lo stesso desiderio di meditare nel cuore la Parola e di metterla in pratica. Ma ascoltare non è sempre una cosa semplice, per noi uomini bombardati da mille messaggi suadenti e tentazioni. Per ascoltare ci vuole silenzio. Non solo perché uno è lontano dalla gente e dai rumori, ma perché ha scelto di far tacere tutto ciò che non viene da Dio per ascoltarlo davvero. Chi ascolta Dio, ha prima deciso di allontanarsi da tutti gli inviti in cui Dio non è protagonista, anzi ne è l’escluso per eccellenza. Chi lo ascolta ha già fatto una precisa scelta, che mette in evidenza il suo desiderio reale di conoscerlo e di diventare suo amico.

Come posso accogliere la sua Parola e metterla in pratica, se prima non ho fatto lo spazio adeguato per ascoltarne il messaggio? Dio sussurra e parla nel silenzio del nostro cuore ogni volta che noi gli facciamo questo spazio. Può aprirsi a noi solo se gli diciamo di sì, solo se gli offriamo il nostro tempo e la nostra disponibilità. Solo se ci separiamo da tutto il resto per sentirlo accarezzare il nostro cuore, solo se la nostra mente è libera e liberata dalla mentalità del nostro secolo. Solo se dentro di noi c’è questa precisa volontà, Dio potrà esprimersi, noi potremo conoscerlo e fare ciò che Lui ci indica, cosa gradita, buona e perfetta.

San Paolo ci dice che, per ascoltare Dio, non basta solo separarsi dal mondo, ma anche decidere di offrirsi a Lui come sacrificio vivente. Tutto di noi deve essere di Dio, non solo le nostre orecchie, ma l’intero corpo: la vista, le mani, gli arti inferiori. Tutto va consegnato a Dio, affinché Lui si riveli a noi con determinazione. Per accogliere la Parola, dobbiamo prima donarci a Lui in sacrificio vivente. Tutto al Re dell’universo, perché Lui possa rivelare a noi come usare ogni cosa che già abbiamo: come poter parlare, ascoltare, amare gli altri con la sua guida e il suo consiglio. Un Dio che ci dona i suoi segreti e ci confida il suo desiderio per noi, a patto che gli offriamo le nostre membra per permettergli di farlo.

È impossibile ascoltare Dio se gli elementi del nostro corpo non sono a Lui sottomessi: ci sarà una resistenza che impedirà quell’azione decisiva e definitiva che Dio vuole per noi. Tutto il corpo a Lui per attuare il progetto che ha per noi, altrimenti tale progetto sarà mozzo o parziale. Dio nel cuore, negli occhi, nelle mani, nella sessualità, nella mente, nelle gambe… perché la Parola trovi un terreno fertile e attecchisca completamente. Solo donandoci interamente a Lui potremmo distinguere la Verità dalla falsità, perché tutto di noi abbiamo dato alla Verità. Solo così Lui saprà che desideriamo conoscerlo davvero. Così potrà rinnovarci di giorno in giorno. Lui sarà la nostra carica, non noi stessi. Lui potrà rigenerarci quotidianamente e donarci ogni giorno la vita, continuando ad avvicinarsi a noi.

Avviciniamoci a Lui spogliandoci di ogni falsità, e Lui ci riempirà della Verità e dell’abbondanza. Viviamo di Dio, non di noi stessi e degli uomini: Egli rigenererà ogni parte di noi e la predisporrà, affinché si compi la sua Parola e si realizzi in noi la sua perfetta Volontà. Eredi e coeredi di Cristo: in questo consiste il suo progetto per noi.