Lasciarsi guardare da Dio

17Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla”, ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. 18Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. (Apocalisse 3, 17-18)

Vederci per come siamo realmente è imbarazzante. Ma c’è una cosa che ci crea ancor più vergogna: sapere che qualcun altro ci guarda e vede le nostre mancanze! Quando la nostra cecità viene rimossa, infatti, non solo riusciamo a vedere noi stessi nella verità, ma, per la prima volta, percepiamo su di noi lo sguardo di Dio. E’ lo sguardo che Pietro ha incrociato dopo il rinnegamento… e che lo ha fatto piangere amaramente. Non perché in esso vi fosse condanna o giudizio, anzi! Era pieno di amore. Ma sapere che il Dio tre volte Santo posa gli occhi sulle nostre brutture ci fa tremare. Ciò è umano, ma denota scarsa conoscenza del Signore. Pensiamo davvero che Gesù rimanga sconvolto dai nostri peccati? Lui sa già quali sono prima che li compiamo! Li conosce bene, perché li ha portati sulle Sue spalle 2000 anni fa, inchiodandoli alla croce. E poi: che motivo ha il Signore di mostrarceli se non quello di lavarli via con la Sua misericordia, se glielo chiediamo?