Lazzaro di Betania, ovvero: morire per risorgere (II)

41Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: “Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. 42Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato”. 43E, detto questo, gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”. 44Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: “Scioglietelo e lasciatelo andare”. (Giovanni 11, 41-44)

Lazzaro torna in vita, ed esce dal sepolcro esattamente come vi era entrato: bendato. Le bende ed il sudario sono la prova della recente morte. Quando Dio ci ridona la vita con la nostra conversione, ci rende nuove creature, ma non ci fa diventare qualcun altro; siamo sempre noi, e i segni del passato sulla nostra carne lo confermano. Siamo sani e vivi, ma il nostro vissuto ancora ci lega e ci impedisce il movimento o la respirazione. Siamo in grado di alzarci e uscire dalla tomba, possediamo tutte le potenzialità della vita nuova, ma ancora non possiamo usarle, perché dobbiamo essere totalmente liberati!

E’ dunque necessario che altri, come comanda Gesù, sciolgano il resuscitato e lo rendano libero di riprendere le sue attività. Da solo Lazzaro non avrebbe potuto liberarsi dalle bende e dal sudario, anche se avesse tentato con tutte le sue forze. Ecco l’importanza di una famiglia spirituale! Nessuno può arrivare a Dio e progredire nella Sua conoscenza da solo, ma ha bisogno di padri/madri spirituali e fratelli/sorelle nella fede.

Gesù è il solo che può risuscitare i morti, ma chiede a chi Lo circonda di collaborare: togliere la pietra sepolcrale, sciogliere le bende… la Parola di Dio con lo Spirito Santo dona la Vita, ma se nessuno toglie la pietra, come potrà la Parola entrare nel sepolcro? Se nessuno scioglie le bende, come potrà il resuscitato vivere la nuova vita?

18In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo. (Matteo 18, 18)

Anche dopo che Lazzaro è tornato in vita, la Scrittura continua a chiamarlo “il morto” (Gv 11, 44) , perché Lazzaro non è risuscitato con un corpo glorioso, ma ha semplicemente ripreso le sue spoglie mortali. Ognuno di noi, finché sta qui sulla terra è comunque destinato alla morte fisica.

Poco dopo questo episodio, invece, Gesù risorge a vita eterna con un corpo glorioso. Esce dalla tomba non avvolto nelle bende, e senza l’aiuto di nessuno per rotolare via la pietra! Solo Gesù, morendo, ha potuto distruggere per sempre la morte.

3O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. 5Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. 6Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. 7Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato.

8Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, 9sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. 10Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio.11Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. (Romani 6, 3-11)