Luce per non dormire

35Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; 36siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa.37Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! 39Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate”. (Luca 12, 35-40)

Il Signore ci invita a prepararci “con la cintura ai fianchi e le lucerne accese” (v. 35), quindi pronti per servire e veglianti nella luce. Le due cose si sostengono a vicenda, perché non si può servire al buio (pena inciampare e cadere) e al tempo stesso non saremo tentati di addormentarci, se la luce è accesa. Essa è la Parola di Dio, che ci guida e ci illumina.

105Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
(Salmo 118/119, 105)

Una lampadina scompare alla luce del giorno, ma quando è notte essa rappresenta tutto ciò che abbiamo per vegliare e compiere il nostro servizio. Tuttavia, se non premiamo l’interruttore di nostra iniziativa, la luce non si accenderà.

Accendere la lucerna e cingersi i fianchi è una nostra scelta.

Molti provano a rimanere svegli pur stando al buio, senza leggere la Parola e andando avanti “a naso”, ma il rischio di cadere è grosso e, alla fine, l’oscurità li costringerà a stare fermi. Da lì, il passo per addormentarsi è breve.

Quando dormiamo, non ci accorgiamo di tutto quello che accade intorno a noi. Non vediamo le necessità del prossimo, non sappiamo se un pericolo ci sovrasta, non accogliamo Dio che passa nella nostra vita.

Solo un forte rumore o una forte luce possono svegliarci, se siamo profondamente addormentati, ma di sicuro non sarà un gradevole risveglio.