Morti tornati in vita

11Mi disse: “Figlio dell’uomo, queste ossa sono tutta la gente d’Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. 12Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d’Israele. 13Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. 14Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò”. Oracolo del Signore Dio. (Ezechiele 37, 11-14)

Chi è morto ed è tornato in vita è una persona grata. Sa di avere avuto una seconda possibilità e non se la lascerà sfuggire. Conosce il valore della vita e non la sprecherà.

Troppo spesso invece noi viviamo come se Gesù non fosse giunto a salvarci, dimenticando che il nostro cuore ora batte solo grazie a Lui. Pensiamo invece a chi siamo realmente: dei trapiantati. Non possiamo sciupare il dono che ci è stato fatto, perché sarebbe veramente un attentato alla vita e alla misericordia.

4Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, che hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo 5e hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro. 6Tuttavia se sono caduti, è impossibile rinnovarli una seconda volta portandoli alla conversione, dal momento che per loro conto crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all’infamia. 7Infatti una terra imbevuta della pioggia che spesso cade su di essa, se produce erbe utili a quanti la coltivano, riceve benedizione da Dio; 8ma se produce pruni e spine, non ha alcun valore ed è vicina alla maledizione: sarà infine arsa dal fuoco! (Ebrei 6, 4-8)