PECCARE NEL MATRIMONIO

* Marco 9, 40: Chi non è contro di noi, è per noi.

* Luca 9, 62: Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio.

* Giacomo 4, 17: Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato.

Queste massime sono nella bocca del nostro Dio e propongono uno stile di vita nuovo e denso di impegno: vivere per la Sua causa, non la nostra; mettersi al Suo servizio e agire, con parole e opere, per costruire il Regno. Questi imperativi sono per ciascuno di noi, e massimamente valgono per gli sposi e per la loro vita di coppia.

Chi non è contro di noi, è per noi.

Così dice Gesù ai suoi discepoli, scandalizzati perché qualcuno ne adottava i costumi e gli atteggiamenti, ma non era dei loro.

Così vale per le coppie in Cristo, che vivono nel mondo per il Signore, e ne diffondono la Parola con la loro unità e la loro vita nel sacramento.

Più o meno impegnati nel cammino verso di Lui, non potranno scandalizzare con le loro scelte e la loro abbondanza, data da una prole benedetta e dal loro sì a uno stile di vita responsabile e pieno di gratuità e amore. Molte coppie che conosciamo possono essere meno partecipi di noi nella costruzione del Regno, ma comunque ne sono parte, brillando della presenza del Dio che unisce nella loro dimora.

Impariamo a pregare sempre per loro, perché facciano un incontro sempre più personale con Cristo, e Lui aprirà i loro occhi e li avvicinerà in modo più saldo.

Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio.

Questo è un altro punto importante per gli sposi. Adesso sono una sola carne, e la vita di prima non esiste più. Quindi, basta ripensare a come era la loro storia prima del matrimonio. Il loro io più privato è adesso sostituito da un noi che ha come centro Cristo, e che nessuno mai può spezzare. Chi si volta non è degno del Signore, perché rifiuta anche solo con l’immaginazione il progetto d’amore che Lui ha pensato, per andare con la propria mente tra i ricordi di un passato da ignorare.

Peccato grave è poi ripensare alle storie personali interrotte, e che non hanno il nostro compagno come protagonista. Questo è adulterio ai Suoi occhi, perché si rivive una persona non nella Sua volontà, per metterla a confronto col nostro presente, o peggio per rimpiangerla. Non è davvero degno di Gesù chi lo fa. Possa il Signore riparare con la Sua grazia questo frequente peccato nelle giovani coppie in Lui.

Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato.

È questo il punto più importante in un rapporto d’amore. Si conosce lo sposo o la sposa, si sa di dover provvedere alle sue esigenze o completare le sue mancanze, ma non si ha alcuna voglia di farlo, per pigrizia, indolenza, egoismo e poco amore.

Il peccato è rinunciare a servire Dio nella persona che Lui ci ha messo al fianco, al fine di compiacere noi stessi e i nostri bisogni.

Il peccato nel matrimonio: è l’egoismo, il rimpianto della vita passata, il giudizio privo di misericordia verso il prossimo (congiunto incluso).

Da questi tre elementi derivano, purtroppo, gesti ed azioni gravi e molto pericolosi.

Chi è egoista tende ad escludere il compagno e continua a vedersi solo e unica persona da soddisfare, senza tener conto di chi il Signore ha messo al suo fianco come unità.

Chi vive guardandosi indietro tende a disprezzare lo sposo e a svilire i doni che il Signore ha reso possibili nella sua vita. Chi disprezza un dono, del resto, disprezza la vita e commette abominio.

Chi è privo poi di buoni sentimenti tenderà a dare solo giudizi di valore, e sarà incapace di riconoscere la scintilla divina che Dio ha posto nel consorte o in una coppia da Lui benedetta.

Facciamo un esame di coscienza e chiediamoci: sappiamo amare? Guardiamo avanti? Ci consideriamo indissolubilmente uniti alla persona che Dio ha scelto per noi? Chi ha dei dubbi su qualcuno di questi punti, si fermi e ritorni al Padre: ha bisogno di essere rigenerato e purificato, per evitare pericoli nella sua vita di coppia.

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