“È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.” (1 Corinti 15,53)
Ciò che viene da Dio si deve rivestire della Sua regalità. Questa è una necessità, che accade inevitabilmente al momento del trapasso. Il corruttibile riveste incorruttibilità, il mortale immortalità. Non ci sono soluzioni intermedie, ma la luce di Dio si riversa sulla Sua creatura per sublimarla e renderla a Sé vicina. Grandi cose ha fatto il Signore per noi, il Suo nome è grande, ma ciò che si addice a Lui varrà anche per ogni creatura benedetta. La morte non ci appartiene, la fossa non è né sarà mai la nostra dimora. Solo Dio è la nostra casa e il nostro rifugio perenne. Solo in Lui c’è solidità e perennità. Noi siamo Suoi e di Lui continueremo a vivere. Alleggeriti da ogni peso e da ogni malattia, sani e pieni di Lui e non di noi stessi. La Sua eredità è già nella nostra carne, e in Lui risplenderemo.