“Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria.” (1 Corinti 15,54)
È nel giorno della nostra trasformazione che si può considerar concluso il regno della morte. La morte, ultimo demone, è il nostro spauracchio: la temiamo, la evitiamo, la malediciamo. Non sopportiamo ogni suo maldestro o pungente tentativo di renderci infelici. Spesso il lutto provato per la mancanza di altri ci toglie ogni speranza e ragione di vita. Eppure essa sarà sconfitta. Cristo la vincerà in noi, quando il nostro corpo corruttibile si rivestirà di incorruttibilità e la nostra esistenza proseguirà nella Sua santità per sempre. La nostra luce inonderà il peccato, ed esso sarà sommerso. La morte annegherà trafitta e colpita da ogni nostra perfezione in Lui. Dov’è la vittoria della morte? Di Chi è la nostra risposta definitiva e il compimento della nostra vita? O morte, sei sconfitta: anche la creatura del Dio vivente non ti farà compagnia. Per te solitudine e annientamento. Tanto ti costò ribellione e macchinazioni sul Prediletto dell’Onnipotente.