Pensiero della settimana – UNA SOFFERENZA IMMERITATA

“È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre?” (Ebrei 12, 7)

Nella nostra scala di valori non esiste pensare di meritare di soffrire. Siamo giudici spietati nei confronti del nostro prossimo, ma non vediamo mai i nostri errori con le sofferenze che procurano ad altri e non solo a noi. Spesso soffriamo a causa del nostro peccato: grande verità ignorata volentieri da chi si ritiene non tanto perfetto, quanto scusabile per le proprie debolezze. Soffriamo perché non vediamo qual è il nostro bene e così facciamo il male, che spesso desideriamo poiché soddisfa le nostre concupiscenze terrene. Soffriamo perché siamo gonfi di orgoglio e superbia, perché giudichiamo gli altri sempre al di sotto delle nostre aspettative. Li mortifichiamo e condanniamo, isolandoci nella nostra posizione privilegiata e illuminata. Soffriamo perché non abbiamo il lavoro adeguato, un marito e dei figli modello, amici simpatici, santi sacerdoti. Questo è il nostro mondo di falsità che ci cascherà addosso. Questo è il castello dei nostri limiti sapientemente costruito dalle nostre fragili mani. Tutto cadrà, perché la nostra sofferenza è ben altro. Sta nel nostro rifiuto, nella nostra ira, nelle nostre inutili parole, nella nostra pochezza. Siamo noi a mettere in croce, non il contrario. Siamo noi a far soffrire, perché siamo ciechi. Siamo noi a dover cambiare, se vogliamo che tutto cambi!