13Quale uomo può conoscere il volere di Dio?
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
14I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
15perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima
e la tenda d’argilla grava la mente dai molti pensieri.
16A stento ci raffiguriamo le cose terrestri,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi può rintracciare le cose del cielo?
17Chi ha conosciuto il tuo pensiero,
se tu non gli hai concesso la sapienza
e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall’alto?
18Così furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono ammaestrati in ciò che ti è gradito;
essi furono salvati per mezzo della sapienza”. (Sapienza 9, 13-18)
La Scrittura è chiara: l’uomo, da solo, non può trovare la vera Sapienza, perché essa è un dono del Signore; Dio solo ne conosce la via, perché Egli stesso è la Via! Solo tramite un rapporto di vera conoscenza con Lui è possibile avere accesso alla Sapienza, perché essa ci verrà donata nelle parole che il nostro Signore ci rivolge. Dobbiamo solo porgere l’orecchio.
La mente umana è il terreno su cui avviene lo scontro tra il nemico e il Dio che abita in noi. A chi presteremo ascolto? Possiamo scegliere solo noi, ma dobbiamo sapere che è la pace ogni risposta e l’affanno indice di una cattiva interpretazione. Scegliamo Dio, non la doppiezza, non la dietrologia, non i cavilli o le false verità. Quanto facciamo è in Lui solo se da ciò ne deriva la pace. Pace non è soddisfazione, ma un io che muore per vedere risorgere Dio. Se vogliamo essere in Lui possiamo esserlo con un io che si annulla in Dio e non a causa delle bugie del nemico. La differenza è sottile, ma enorme.