9Ma la Samaritana gli disse: “Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?”. I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. 10Gesù le rispose: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stesso gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. 11Gli disse la donna: “Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?”. 13Rispose Gesù: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna”. 15“Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua”. 16Le disse: “Va’ a chiamare tuo marito e poi ritorna qui”. 17Rispose la donna: “Non ho marito”. Le disse Gesù: “Hai detto bene “non ho marito”; 18infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero”. (Giovanni 4, 9-18)
Gesù sa bene che la donna (che rappresenta ognuno di noi) non potrà mai fare abbastanza per Lui. In realtà, è solo Lui che può fare tutto per noi. E allora perché le chiede da bere? Perché le chiede di andare a chiamare il marito quando sa già la situazione che la donna sta vivendo? In realtà queste domande servono per la donna, non per Gesù. Il Signore ci aspetta, ci viene incontro e ci mette di fronte ai nostri limiti perché Lui è la Verità, ma non ci parla con condanna, bensì con amore. Non c’è giudizio nelle parole che Gesù rivolge alla samaritana, e non ci potrebbe essere, perché il nostro è un Dio che corregge con fermezza e con misericordia. Egli dice sempre la verità con carità. Ma vuole che anche noi siamo sinceri con Lui, ammettendo i nostri compromessi col mondo, le nostre mancanze e necessità. Se non lo facciamo, è come se Gli dicessimo che non abbiamo bisogno di Lui!
La donna samaritana non si nasconde, e di fronte a questo sconosciuto rivela la sua sete: di relazioni vere, di una fede che non sia solo religiosità.